“Millecinquecento delegati presenti, decine e decine di interventi, la presenza dei principali leader politici italiani, tanta passione e tanta competenza: con il congresso nazionale di ‘Azione’ finalmente ho visto il ritorno alla buona politica, quella con la P maiuscola. E siamo soltanto all’inizio di un percorso che si annuncia lungo ed esaltante. L’obiettivo è costruire per gli italiani un partito con idee e valori, capace di dare nuova forza alle culture politiche di riferimento – il liberalismo solidale di Einaudi, quello sociale del Partito d’Azione, il popolarismo di Sturzo – e di restituire centralità ai diritti delle persone e alle tematiche del lavoro, dello sviluppo e della giustizia”.
Così Vincenzo Sguera, segretario provinciale di ‘Azione’, a margine del primo congresso nazionale del partito tenutosi ieri e oggi al Palazzo dei Congressi di Roma. L’assise si è conclusa con le elezioni di Carlo Calenda a segretario nazionale del partito e di Matteo Richetti alla carica di presidente.
“A Calenda e Richetti vanno i miei auguri di buon lavoro. Dinanzi a tutti noi c’è una sfida enorme considerate le tante emergenze – democratica, culturale, sanitaria, economica – che frenano il nostro Paese. E come sottolineato nel suo intervento da Calenda, serviranno coraggio e radicalità per interpretare al meglio i cambiamenti e le trasformazioni dei prossimi anni. E se è vero che ogni crisi porta con sé anche nuove opportunità, la politica dovrà cambiare passo per coglierle. Noi vogliamo fare la nostra parte mettendo in campo serietà e capacità amministrative”.
“In quest’ottica – conclude Sguera – nelle prossime settimane e nei prossimi mesi anche nel Sannio intensificheremo il nostro sforzo organizzativo. ‘Azione’ deve essere la casa di quanti hanno a cuore gli interessi del nostro territorio e hanno voglia di spendere le proprie capacità a servizio di un progetto comune e collettivo. Partiremo dai molti amministratori locali in cerca di un riferimento partitico che premi partecipazione e meriti e da tutte quelle energie oggi lontane dall’impegno politico diretto ma stanche di restare in panchina. Ecco perché fermo restando la volontà di dialogare con tutte quelle forze politiche che non confliggono con i nostri valori e la nostra cultura, il primo alleato di ‘Azione’, oggi, è rappresentato dal 50% degli italiani che costantemente alle elezioni scelgono la via dell’astensione”.