Tempo di lettura: 4 minuti

Il ponte San Nicola, realizzato nel 1955 e progettato dall’Arch. Morandi, costituisce l’unico collegamento tra il quartiere Capodimonte ed il centro città, -in esito all’alluvione dell’Ottobre 2015 il ponte riportava danni anche strutturali per cui veniva chiuso al traffico nell’Ottobre 2016 e riaperto nel Dicembre dello stesso anno;

Allorquando, nell’Agosto 2018, crollava il ponte Morandi di Genova, il ponte San Nicola, dopo una verifica tecnica superficiale, veniva chiuso nuovamente al traffico in virtù di Ordinanza del Sindaco, essendo risultate necessarie verifiche più approfondite in merito alla stabilità ed alla sicurezza dell’infrastruttura.

Tale ulteriore ordinanza di chiusura al traffico dimostrava che la riapertura del Dicembre 2016 era stata quanto meno frettolosa, visto che dopo un anno e mezzo l’infrastruttura necessitava di nuova interdizione:

Il ponte veniva riaperto in data 19 Dicembre 2018 con la limitazione consistente nel divieto di transito per i veicoli con una capacità di carico superiore a 3,5 tonnellate (ad eccezione degli autobus urbani ed extraurbani), ed in attesa di “capire quali interventi si sarebbero dovuti effettuare per rendere il ponte sicuro”.

-Veniva nuovamente chiuso nel Febbraio 2019 per “verifiche tecniche” e riaperto nel Luglio 2019, con la indicazione specifica che periodicamente sarebbero state effettuate ulteriori verifiche tecniche.

Più volte il Sindaco Mastella, stesso Sindaco dell’epoca, ha precisato, anche attraverso la stampa, che il Comune non aveva i fondi sufficienti per rendere sicura l’infrastruttura, pare ammontanti ad 2,5 milioni di euro, ma che “li avrebbe chiesti al Governo”. Dal Luglio 2019 il ponte San Nicola non è stato più oggetto di interventi, per cui si desume che le sue condizioni siano le stesse di allora e che, cioè, è tuttora necessario, per renderlo sicuro, l’investimento di una somma ingente

Pertanto, non essendo stato effettuato alcun tipo di intervento e alcuna verifica ulteriore, pure prevista, il ponte San Nicola allo stato non è sicuro rispetto alla quantità di traffico che lo percorre quotidianamente;

Peraltro non vi è alcun controllo relativo al suddetto divieto di transito per i mezzi pesanti, nonostante la segnaletica presente in loco da oltre tre anni, nè si ha notizia della perizia tecnica di verifica per la redazione della quale il Sindaco Mastella aveva conferito incarico ad una Commissione di esperti presieduta dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli.

Considerata l’importanza del ponte San Nicola, e preso atto che alcun progetto pare sia stato predisposto per la sua messa in sicurezza, ho ritenuto doveroso e necessario presentare un’interrogazione urgente all’Assessore ai Lavori Pubblici nella quale ho chiesto di sapere

1)se la commissione di esperti alla quale veniva conferito l’incarico di verificare la stabilità strutturale del ponte San Nicola, ha depositato la perizia e che cosa viene in essa attestato;

2)quali tipi di interventi vengono indicati in tale perizia, o comunque quali tipi di interventi risulta necessario effettuare al Ponte San Nicola per garantire la sua stabilità e4 la conseguente sicurezza per il traffico;

3)in che modo si è giunti alla quantificazione dell’ammontare di 2,5 miliardi di euro, come comunicato attraverso la stampa, quale somma necessaria per mettere in sicurezza l’infrastruttura;

4)in base a quali criteri e come intende reperire tale somma;

5)se dopo l’ultima riapertura del ponte, risalente al Luglio 2019, sono state effettuate verifiche tecniche specifiche sulla stabilità del ponte anche e soprattutto al fine di garantire la pubblica incolumità;

6)se non si ritiene necessario predisporre i necessari controlli perché venga rispettato il divieto di transito ai mezzi pesanti disposto fin dal Dicembre 2018 e tuttora vigente;

6)se sono stati predisposti interventi strutturali e di manutenzione da effettuare al ponte San Nicola, anche nell’ambito della programmazione triennale, e quali sono, o se ha intenzione di predisporli;

7)se non si ritiene opportuno programmare una verifica strutturale di stabilità a tutti i ponti ubicati in città, con particolare riferimento a quelli più vetusti, rendendo tale accertamento periodico e sistematico, in modo da evitare pericoli per la pubblica incolumità.