Fabiàn Ruiz, centrocampista del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di ‘AS’ alla vigilia della super sfida europea contro il Barcellona. Ecco le sue parole: “La prima cosa è che sarà una partita storica per Maradona. Per i napoletani è un Dio, sentiamo il dolore della città dopo la sua morte e vogliamo rendere omaggio alla squadra che lo ha portato in Europa. Poi devo ammettere che abbiamo ancora il dente avvelenato per il precedente scontro di Champions League. Quel 3-1 della gara di ritorno è stata una punizione troppo severa, vogliamo la rivincita. Il Barcellona è un grande club, ha grandi valori, ma arriviamo con fiducia. Penso che sarà un match alla pari e spero che questa volta il risultato sarà diverso”.
Futuro: “L’idea di tornare in Spagna in futuro c’è sempre, è casa mia. È lusinghiero che molti club importanti si siano interessati a me, questo è chiaro. Ma in questo momento penso solo al Napoli, sono a mio agio qui e abbiamo grandi sfide davanti a noi”.
Ancelotti: “Se sono in Italia è soprattutto per merito suo. Ha mostrato il suo interesse per me e poter lavorare con un allenatore come lui è stato speciale. Non pensavo che sarebbe tornato al Real Madrid, ma non sono rimasto sorpreso che stia andando così bene. All’inizio non è stato facile ambientarmi. Ero molto giovane, sono venuto da solo in un altro paese, ma i miei compagni di squadra mi hanno aiutato molto e ho imparato subito la lingua. Ho stretto tante amicizie, questa ormai è già la mia seconda casa. Sono incredibilmente grato alla città e a tutte le persone che ho incontrato. Napoli è una città che ha tutto: una spiaggia, posti bellissimi, si mangia molto bene, un bel clima e la gente è molto simile all’Andalusia. Ogni giocatore che viene in squadra e ogni persona che viene a trovarmi è felice”.
Insigne: “Lorenzo ha passato tutta la vita in questo club, ma il calcio è così. È stato triste, anche se allo stesso tempo siamo contenti che viva questa esperienza. Starà bene”. I tifosi del Napoli attendono invece di capire quale sarà il futuro di Mertens: “Dries è quello che ha reso più facile il mio adattamento. Sono sempre con lui, lui è uno della mia famiglia. Che dire di più?”. Su Koulibaly, invece: “È un leader e una brava persona, un pezzo di pane. Aiuta sempre chi ne ha bisogno. Siamo molto contenti della sua vittoria in Coppa d’Africa”.
Spalletti e Scudetto: “Sappiamo che è complicato, ma siamo una grande squadra e possiamo esserci fino alla fine, lo dimostrano i dati. Ho vinto un titolo a Napoli, la Coppa Italia del 2020, e ci ha lasciato con l’amaro in bocca il fatto di non averlo potuto festeggiare con la nostra gente causa Covid. Non sono nemmeno in grado di immaginare cosa accadrebbe in città se realizzassimo quel sogno. I tifosi se lo meritano. Notiamo il loro supporto non solo allo stadio, che è normale, ma anche giorno per giorno, per strada, ovunque. Spalletti è un allenatore speciale. È totalmente ossessionato dal calcio, lo adora, ci pensa 24 ore al giorno. Ha un rapporto molto stretto con tutti i giocatori, gli piace parlare, scherzare. Sa guidare il gruppo e siamo tutti contenti. Questo è evidente sul campo, abbiamo le idee chiare”.