Tempo di lettura: 3 minuti

NAPOLI – Secondo il rapporto Pendolaria di Legambiente, i chilometri di metro ogni 100 mila abitanti di Napoli si fermano a 1,50: un dato “ben lontano da capitali europee come Madrid (4,48), Berlino (4,28) e Londra (3,89)”.

Parallelamente, lascia a desiderare anche il numero di stazioni: a Napoli, secondo lo stesso rapporto dell’associazione ambientalista, se ne contano in media 1,2 ogni 100 mila abitanti e non si regge il confronto con Berlino, Madrid, Barcellona ma anche con le italiane Milano e Roma.

Il piano delle 100 stazioni lanciato all’epoca della sindacatura di Rosetta Iervolino, ad oggi, è un miraggio. Oltre le nuove linee metropolitane previste nel 2011 dal Piano Comunale dei Trasporti, infatti, densificava linee già esistenti andando ad aumentare le fermate lungo i loro binari.

Erano previste, ad esempio, lungo il passante ferroviario della linea 2, una fermata a Porta Capuana per alleggerire il traffico passeggeri a piazza Garibaldi. La quarta fermata della funicolare di Montesanto. Lo snodo di collegamento tra Circumflegrea e Linea 1.

Oltre che “chiudere l’anello” di quest’ultima, molto, quindi, resta da fare per rincorrere le altre capitali europee.

Sta di fatto che la direttrice di Legambiente Campania, Francesca Ferro, mantiene un certo ottimismo quando dichiara che “il Pnrr rappresenta la grande novità del 2021 con risorse senza precedenti per gli interventi sulla rete ferroviaria. Un’occasione fondamentale per un cambiamento di rotta nell’efficienza ed efficacia del trasporto pubblico”.

È ora, a detta della rappresentante dell’associazione, il momento storico in cui “si devono creare le condizioni per i cittadini di spostarsi in treno e trasformare il Far west quotidiano con ritardi, sporcizia e poca sicurezza, in un piacevole e incentivante servizio bello, pulito e sostenibile”.

E un’occasione, in tal senso, è rappresentata senz’altro anche dalla notizia secondo la quale Napoli è la prima città italiana nella selezione di un bando Pnrr sui trasporti: 2,5 milioni di euro per sperimentare robo-taxi e bus senza conducenti e creare nuove tecnologie che integrano più modalità di trasporto (dalle e-bike agli autobus, dal car-sharing ai taxi) attraverso piattaforme di intermediazione che forniscono agli utenti una varietà di servizi che vanno dalla pianificazione del viaggio alla prenotazione fino ai pagamenti.

Tuttavia, il presidente della commissione trasporti del Comune, Nino Simeone, dopo anni di promesse non mantenute, invita a volare basso, quasi ad ammonire che sono finiti i tempi delle 100 stazioni sognate e dei nuovi mezzi di trasporto che a Napoli somigliano ancora troppo solo alla fantascienza: “Le priorità per chi si sposta oggi con i mezzi pubblici nella nostra città sono ben altre. Occorrono cose più semplici: gli autobus in strada, i tram e le funicolari funzionanti oltre che i treni della metropolitana. E magari anche qualche semplice macchinetta automatica per i biglietti che non sia fuori uso”.