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Salerno – Il 4 febbraio del 2003 la nave Yasmina entrava, suo malgrado, nella storia di Salerno. Nella notte precedente una violenta mareggiata aveva disancorato il grande mercantile battente bandiera caraibica e proveniente dalla Cina, spingendolo a riva. Diversamente da quanto accadde 24 anni prima, stavolta la forza del vento e della corrente determinarono il destino non drammatico per nave ed equipaggio.  

La nave si incagliò infatti a pochi metri dalla spiaggia di Torrione, esattamente di fronte all’attuale parco giochi. Il lungomare Marconi divenne una terrazza affacciata sul bastimento e sulle complesse operazioni di disincaglio del cui onere dovette occuparsi l’armatore.

Quasi in maniera automatica divamparono le polemiche. Sotto i fari degli inquirenti finirono comportamenti del comandante e dell’equipaggio, le conversazioni con la Capitaneria di Porto, l’adozione delle misure di sicurezza e, in generale, l’opportunità per la città di mantenere le (crescenti) funzioni commerciali del porto.

Ai salernitani meno giovani tornò immediatamente alla mente l’episodio, invece altamente tragico, di 24 anni prima: il 4 gennaio del 1979 una dinamica meteorologica simile portò all’affondamento, tra la spiaggia Baia e l’imboccatura del porto, del cargo Stabia I. Morirono 12 membri dell’equipaggio su 13 in totale. Tutti napoletani e salernitani.   

Fotoservizio realizzato e ceduto dal fotoreporter Guglielmo Gambardella