NAPOLI – Movida e ordine pubblico, dalla prossima settimana si cambia registro. Lo ha annunciato il sindaco Gaetano Manfredi a margine di un lungo Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico convocato dal Prefetto Claudio Colomba, il primo dopo l’accordo sottoscritto sotto gli occhi del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che mira ad una cooperazione più stretta tra le varie istituzioni.
Questi gli orari di chiusura che dovranno osservare i locali: 1 di notte in settimana, 2 di notte il sabato e la domenica. Parallelamente, allo stesso orario, scatterà anche il divieto di vendita di alcolici anche per i negozi di prossimità e i supermercati.
La musica, invece, dovrà calare i decibel tutti i giorni a mezzanotte.
Ma il cittadino che continuerà ad essere infastidito dalle note sparate a tutto volume oltre quell’orario, che potrà fare? A chi potrà chiedere aiuto? Ci sarà magari un numero unico, un numero verde a cui ci si potrà rivolgere per far intervenire le forze dell’ordine?
“Domani ci sarà un tavolo tecnico in Questura. In quella sede saranno disposti i rafforzamenti dei controlli, compresi quelli per far rispettare il limite orario”, ha risposto il Prefetto spiegando che la città sarà divisa in varie zone su ognuna delle quali graverà la responsabilità di una forza di polizia.
I gestori dei baretti di Chiaia, il cuore della movida napoletana, hanno fatto presente che non vogliono misure punitive: solo maggiori controlli a tarda serata. E questa istanza è stata tenuta in considerazione : ci sarà un loro dispiegamento più “razionale”, per citare l’aggettivo utilizzato dall’assessore comunale alla sicurezza Antonio De Iesu.
In due ore, gli altri punti della discussione sono stati quelli inerenti l’evasione scolastica, contro la quale serve una comunicazione più veloce tra scuole e istituzioni, e la videosorveglianza: Lamorgese ha lamentato che solo il 75% degli occhi elettronici installati in città è realmente funzionante. Evidentemente, troppo pochi.