NAPOLI – E insomma: la domanda che sorge spontanea è questa. Chiarito che il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha un carattere con il quale è impossibile litigare e che il Governatore della Campania Vincenzo De Luca ha un carattere con il quale è impossibile non litigare, i due vanno davvero d’amore e d’accordo? Non è una domanda da intrattenimento puro. Ma di sostanza politica. E quindi di sostanza programmatica per il futuro di Napoli.
Al di là delle rassicurazioni che arrivano da ambo le parti di un ritrovato dialogo tra le due istituzioni dopo il burrascoso decennio demagistriano, che comunque non ci si muova con lo stesso spirito lo si è notato anche oggi leggendo l’intervista che Il Mattino ha fatto all’assessore all’urbanistica della Regione Bruno Discepolo.
Luigi Roano approfondisce il tema Bagnoli, il quartiere che Manfredi – fresco di conferenza stampa e di incontro col ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini a caccia di fondi – vede come approdo della linea 6 della Metropolitana.
Ma Discepolo, a un certo punto, gli fa registrare: “Oggi si continua a ragionare con la metro a Bagnoli – parlo della linea 6 – un altro scavo. E’ una ambizione che non possiamo riproporre in una prospettiva dei prossimi decenni. In ogni parte del mondo, si usano sistemi diversi, leggeri e in superficie come i tram e i bus elettrici in sede protetta che si realizzano in tempi rapidissimi e con grande risparmio. Da interconnettere con le metropolitane già esistenti. In questo senso, la scelta dell’hub a Campi Flegrei per la linea 6 qualifica una nuova prospettiva e impronta per i trasporti”.
E quindi: una bocciatura totale dell’idea avanzata in conferenza stampa da Manfredi e i suoi assessori Laura Lieto e Eduardo Cosenza che a Bagnoli hanno, evidentemente, tutt’altra visione.
Vorrebbero, infatti, che lì si giungesse a bordo della metropolitana, di un solo treno che un domani magari non troppo remoto avesse origine a piazza Municipio. Senza che gli utenti, quindi, siano costretti a continuare i loro viaggi su tram o trenini turistici, come avanzato dall’assessore di De Luca: un evidente ridimensionamento di un’opera che, invece, sarebbe strategica per il futuro non solo dell’area occidentale, ma di tutta la città. In quanto, da Bagnoli, ci sarebbe poi la possibilità di continuare la tratta metropolitana andando a collegare oltre il borgo di Bagnoli anche Agnano e Pianura.
E quindi: non è roba da poco la posizione espressa da Discepolo questa mattina. Tanto più che fa prefigurare anche ulteriori bracci di ferro istituzionali visto che Manfredi è diventato commissario per la riqualificazione di Bagnoli, una partita per la quale è in campo anche la Regione. Andando sul concreto: ulteriori lungaggini dovute a istituzioni che si fanno continui sgambetti rischiano di essere di nuovo dietro l’angolo.
E di lungaggini, a dirla tutta, De Luca, a proposito di Metropolitana di Napoli, ne sa già qualcosa. La tratta della Linea 1 Piscinola-Capodichino è di competenza della Regione. Ed è la tratta che avanza più lenta di tutte quando, al contrario, dovrebbe essere la più veloce: da quelle parti, non si hanno notizie di problematiche costruttive come ci sono state in centro dovute al ritrovamento di reperti archeologici, falde o quant’altro. In più: l’ultimo sblocco dei lavori da Piscinola a Miano è vecchio di almeno 5 anni.
Prima di bocciare la metropolitana di Bagnoli dando lezioni di lavori “in tempi rapidissimi e con grande risparmio”, magari, Palazzo Santa Lucia bene farebbe a spiegare che fine ha fatto quella dei quartieri nord.