Benevento – Una questione antipatica, sotto tutti i punti di vista. Avere tutta l’accortezza del mondo non porta risultati, serve per forza doversi “sgolare” per far valere un proprio diritto. Con le riaperture delle scuola si è creato praticamente il caos. Tra bimbi positivi oppure bimbi negativi che entrano in contatto con positivi, ma restano negativi e si auto isolano. Insomma quando entrare in classe, quando no: è il caos. E di sicuro non aiuta il palleggio tra Asl e dirigenti scolastici. Una storia che si è verificata questa mattina al plesso di via Nicola Sala dove una mamma, V.M., queste le sue iniziali, ha fatto intervenire autorità e Forze dell’ordine per poter permettere alla propria bimba di 8 anni di poter entrare in classe.
Una bimba che ha avuto due dosi di vaccino, ha il green pass, un esito negativo al molecolare (fatto giovedì) e si è sottoposta, in maniera volontaria e non era dovuto, all’auto-sorveglianza di 15 giorni. Non le è stato permesso di entrare, o meglio è stata accompagnata fuori, con altri due bimbi, un quarto d’ora dopo l’ingresso. Per fortuna che la madre, che aveva capito la situazione, non si è allontanata.
Il motivo? Una liberatoria che l’Asl non ha mandato alla dirigente dell’istituto. Un foglio di carta. In più ci sono due delibere: una del 24 gennaio, alla quale si appoggiano i dirigenti, una del 27, attuativa dal 28 gennaio, che consente ai bambini, negativi ma entrati in contatto con positivi, di poter tornare a scuole con le valutazioni del caso (vaccini, green pass e tampone).
Non è stato possibile avere questa liberatoria perchè non è stato possibile mettersi in contatto con la responsabile dell’Asl relativamente al discorso Covid e scuole. Almeno fino a stamattina quando è stata proprio la Polizia, allertata dalla madre, a raggiungerla e mettere in contatto le parti.
La soluzione pensata dalla dottoressa Iadanza era quella di spostare la responsabilità ai dirigenti, di valutare caso per caso e far rientrare i bambini. La dirigente, dal canto suo, ha preteso che questa soluzione fosse messa nero su bianco. Una cosa non fattibile in un attimo. Servivano giorni e questo avrebbe tenuto i bambini lontani dalla scuola in attesa di un foglio di carta.
E’ servito un po’ di buonsenso, insieme a quel pizzico di lucidità che ha fatto capire alla dirigente che la mamma non era disposta a fare un passo indietro, anzi era pronta ad andare avanti (leggasi denuncia), per consentire ai bimbi di ritornare in classe. Ma soprattutto a risolvere un’ambiguità che da domani potrà cessare di esistere.