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Napoli – “Nelle ultime settimane l’andamento dei bambini con la quarta ondata si è dimezzata. A inizio anno avevamo 50 bimbi al giorno al pronto soccorso con il Covid, ora siamo alla metà, la pressione è scesa”. Così Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale pediatrico Santobono di Napoli, fa il punto sui ricoveri per il Covid nei giorni in cui la quarta ondata dà qualche segno di discesa, soprattutto tra i bambini. Attenzione, dunque, al Covid ma anche alla fase post Covid, con il controllo della sindrome Mis-C. “È una patologia post covid – dice Tipo – che vediamo nello 0.5-0,6 dei bimbi malati, dopo un mese, un mese e mezzo dalla negativizzazione. Ma ce lo aspettavamo, sappiamo come trattarla subito e si attiene a quello che ci aspettiamo”. La Mis-C aggredisce con infiammazioni con una sintomatologia che esordisce con febbre elevata: “È legata – spiega Tipo – all’attivazione del sistema immunitario con organi e apparati infiammati, dal cuore al pancreas, ai reni e al fegato e cute. Sono parti del corpo che possono infiammarsi e vanno curati bene, è una patologia severa che richiede una buona esperienza per cure aggressive. Noi abbiamo fatto incontri diversi con i pediatri di famiglia per presentare questa patologia, abbiamo un numero di telefono dato a loro per segnalare i casi, intercettarli e inviarli da noi”. E sulla situazione al Pronto soccorso: “È scesa la pressione sull’ospedale – spiega Tipo – da una settimana stiamo registrando il famoso plateau, non andiamo avanti con i contagiati e la situazione ci consente di non avere una pressione addosso al pronto soccorso. Siamo in situazioni normali, scesi dai 50 a quasi la metà dei bambini al pronto soccorso. Nei giorni più duri aprimmo 30 posti letto Covid, oggi abbiamo ricoverati 17 bambini, stiamo in condizioni di piena normalità, non al 100% dei letti”. Un calo dei bambini che arrivano al pronto soccorso che Tipo lega a due motivazioni: “Dipende sia dalla vaccinazione dei bimbi dai 5 agli 11 anni che dal calo della quarta ondata. Generalmente le ondate ci hanno abituato al picco e poi al plateau e alla discesa, a questo possiamo aggiungere l’impennata dei vaccini anche in fascia pediatrica, ormai il 30% dei bambini ha quella dose”. Questo, conclude, “ci consente di guardare al futuro con maggiore ottimismo, anche se sappiamo che, ad esempio, la scuola sta ancora vivendo una po’ di difficoltà”.