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Avellino – La prima sentenza Isochimica è stata appena emessa nel primo pomeriggio. Dopo una lunga camera di consiglio, nell’aula bunker del carcere di Poggioreale, il giudice Sonia Matarazzo ha letto la sentenza.

Su 27 indagati dopo la richiesta avanzata  dal sostituto procuratore Roberto Patscot, 4 sono stati condannati. Tra questi Vincenzo Izzo responsabile sicurezza di Isochimica, Pasquale De Luca anch’esso responsabile, Serio Alderio e Notarangelo Giovanni entrambi due funzionari delle Ferrovie dello Stato.

Assolti tutti gli altri, tra cui la parte politica con le giunte del comune di Avellino guidata prima da Pino Galasso e poi da Paolo Foti. Le lesioni personali gravissime sono state dichiarate prescritte per questo non c’è nessun risarcimento come causa civile a tutti gli operai a cui era stata riconosciuta la malattia professionale che si erano costituiti parte civile. Il risarcimento di €50mila invece è stato riconosciuto per ogni famiglia dei 9 operai morti.

Una strage che sinora ha prodotto 33 decessi con documentata, per i pm di Avellino, relazione con il lavoro che svolgevano. Per gli operai le vittime sono 48. E c’è un intero rione, beffardamente denominato borgo Ferrovia, nella periferia di Avellino, dove il mesotelioma pleurico è di casa, come l’asbestosi, la fibrosi polmonare e il carcinoma polmonare.