Gli infermieri, dopo 23 mesi dall’inizio della pandemia, sono stanchi ed esausti ma soprattutto delusi da una classe politica che ancora una volta ci ha voltato le spalle. Con la legge di bilancio 2021 l’attuale parlamento ha deciso di non erogare subito l’indennità di specificità infermieristica che il governo Conte aveva destinato agli infermieri, vincolandola al rinnovo del contratto. Le condizioni di lavoro in cui gli infermieri si trovano ad operare hanno raggiunto il culmine e non sono più tollerabili. Da ormai da due anni operiamo incessantemente con ferie sospese e continui spostamenti di personale a causa della conversione di unità operative in reparti covid, tra doppi turni e riposi saltati a causa dei contagi tra gli operatori sanitari.
La regione Campania, durante la pandemia, ha riservato il peggior trattamento agli infermieri, soprattutto per il mancato riconoscimento economico e per la mancata proroga a 36 mesi dei contratti dei precari. L’ultima beffa, la decisione di NON erogare un’indennità di malattie infettive di appena 5,16 euro a turno agli infermieri ma allo stesso tempo, nel 2020, ha stipulato un accordo di 18 milioni di euro con le cliniche private convenzionate per i ricoveri di pazienti COVID. De Luca e la sua giunta dovrebbero solo scusarsi con l’intera categoria infermieristica campana. Domani scioperiamo per il giusto riconoscimento economico e professionale e per migliori condizioni di lavoro a tutela della salute pubblica.