L’hashish è uno dei principali derivati delle infiorescenze di cannabis. Si presenta come una resina di colore scuro, dalla consistenza vagamente gommosa, ed è ricco di cannabinoidi, i composti organici che caratterizzano la composizione fitochimica della canapa. Nello specifico, l’hashish – quello che in gergo viene anche chiamato ‘fumo’ – viene ricavato dai tricomi che ricoprono le infiorescenze femminili delle piante di cannabis. I tricomi sono appendici a forma di fungo caratterizzati da un’elevata concentrazione di THC e CBD, i due principi attivi maggiormente presenti nella canapa. Ragion per cui, nell’hashish se ne riscontrano percentuali più elevate rispetto a quelle della marijuana. In Italia sono entrambe considerate sostanze stupefacenti, in attesa di possibili aggiornamenti normativi.
Nel frattempo, da alcuni anni, per effetto dell’entrata in vigore della Legge n. 242 del 2016, si è creata una nicchia di mercato di derivati ‘light’ della cannabis, incluso l’hashish. Di seguito, vediamo tutto quanto c’è da sapere in merito.
Cosa significa “hashish light”
L’hashish legale viene spesso indicato anche come “light” in quanto presenta una concentrazione di THC (tetracannabinolo) molto bassa; nello specifico, stando a quanto stabilito dalle normative in vigore, la quantità massima consentita è di 5 mg/kg (ossia lo 0,5%). I derivati della cannabis con un tasso di principio attivo così basso sono sostanzialmente innocui, poiché non determinano effetti psicotropi né causano dipendenza. È per questo motivo che vengono chiamati anche ‘light’, ossia leggeri.
La già citata legge n. 242 del 2016 stabilisce che l’unica varietà di canapa liberamente coltivabile in Italia è la cannabis sativa Linneus, a patto che le coltivazioni utilizzino semi certificati (ossia con un contenuto di THC innocuo). Da tale varietà è possibile ricavare, mediante appositi processi di lavorazione, anche l’hashish light, separando la resina dai fiori essiccati. Esistono diverse tecniche per implementare questo procedimento; quella più comune a livello industriale prevede l’immersione delle piante di canapa in acqua per poi estrarre la resina mediante pressione meccanica. L’hashish light è in vendita presso negozi fisici autorizzati oppure online, su e-commerce specializzati come Prodotti Cannabis.
Le caratteristiche dell’hashish legale
A differenza di quello comune (contraddistinto da rilevanti effetti psicoattivi), l’hashish light non è in grado di agire come sostanza psicotropa. Al contempo, conserva tutte le note aromatiche tipiche della resina di cannabis: il profumo è intenso e pungente, al punto da risultare persino leggermente acre. In base alle varietà di cannabis utilizzata, il prodotto presenta note vegetali e fruttate, con accenti dolciastri e speziati che di solito si abbinano ad un retrogusto terroso e di essenze legnose.
Per quanto riguarda eventuali effetti, va anzitutto considerata la ‘tolleranza’ e la sensibilità del singolo individuo, che può determinare reazioni più o meno significative. In linea di massima, però, si tratta di una sostanza innocua, il cui cannabinoide prevalente è il CBD; quest’ultimo non provoca effetti psicoattivi ma pare possa apportare alcuni benefici, grazie ad un’azione analgesica, antidolorifica e antipsicotica. Naturalmente, molto dipende dalle condizioni generali della persona, tenendo presente che le proprietà benefiche del cannabidiolo sono ancora oggetto di studio da parte della ricerca scientifica.
Per questo, è bene anzitutto rivolgersi a canali di vendita trasparenti e certificati per un eventuale acquisto, così da poter contare sulle necessarie garanzie in merito alla sicurezza del prodotto e la relativa conformità. Inoltre, nonostante i potenziali effetti benefici, è bene non considerare l’hashish light quale possibile alternativa alle comuni terapie farmacologiche. Questo prodotto, infatti, è ben diverso dalla cannabis terapeutica (il cui contenuto di THC può arrivare all’8%), prodotta dallo stabilimento farmaceutico militare di Firenze autorizzato dall’AIFA; questa, infatti, può essere assunta solo dietro prescrizione medica in presenza di un quadro clinico segnato da dolore cronico o altre condizioni patologiche.