NAPOLI – Otto righe per demolire 6 anni e mezzo di De Luca in Regione. Si rintracciano nella sentenza del Tar che oggi, di fatto, fa riaprire le scuole anche in Campania.
Il presidente della Quinta Sezione del Tribunale Amministrativo, Maria Abbruzzese, scrive che le motivazioni con le quali la Regione Campania le voleva ancora chiuse sono da addebitarsi alla Regione stessa.
A Palazzo Santa Lucia, come alle altre Regioni, la Costituzione affida sostanzialmente il compito della gestione della sanità e dei trasporti locali.
Bene, secondo il Tar, ancora oggi sono proprio questi i due anelli deboli nella lotta contro il Covid.
“Le rappresentate difficoltà del sistema sanitario regionale, lungi dal giustificare l’adozione della misura sospensiva – si legge nel dispositivo che riapre le scuole – dimostrano piuttosto la carente previsione di adeguate misure preordinate a scongiurare il rischio, ampiamente prevedibile, di “collasso” anche sul sistema dei trasporti; con la conseguente confermata impossibilità di qualificare “contingibile” una misura dichiaratamente volta ad evitare un pericolo ampiamente prevedibile solo a voler considerare il recente passato”.
Come dire: dopo 5 anni di governo De Luca in Regione, nel 2020, già il sistema sanitario e quello dei trasporti si sono fatti trovare dalla pandemia in uno stato non proprio ottimale.
Ma, dopo altri quasi due anni, secondo il Tar, nemmeno è stato fatto l’essenziale, con “adeguate misure”, per metterle in grado di affrontare la sfida-Covid.
Che, evidentemente, a questo punto, non si vince rimanendo a casa. Non si vince tenendo le scuole chiuse. Ma dando dei servizi all’altezza della situazione.