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Scrive Gabriele Corona per il movimento “Altra Benevento è possibile”:

“Il 29 dicembre il Fatto Quotidiano ha dato notizia di una indagine della Procura della Repubblica di Benevento che ipotizza Abuso d’Ufficio, Falso Ideologico, Turbata libertà degli incanti a carico di amministratori e tecnici del Comune di Benevento e di Gesesa per l’affidamento della progettazione del nuovo depuratore.

Risulta coinvolto anche l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Benevento, Mario Pasquariello, per l’ipotesi di Abuso d’Ufficio, perché ha proposto nel 2018 le delibere per l’affidamento diretto dell’incarico di progettazione dell’impianto alla Gesesa.

L’indagine molto complessa è in corso, Pasquariello è stato convocato agli inizi di Febbraio per chiarimenti, ma il sindaco Mastella il 30 dicembre, ha inviato alla stampa questo breve comunicato “La Giunta Comunale di Benevento, alla luce delle notizie di stampa circa l’inchiesta che vede coinvolto l’assessore Pasquariello, conferma la fiducia nello stimato professionista e la legittimità degli atti dallo stesso proposto, fiduciosa che le autorità inquirenti possano, alla luce dei chiarimenti che saranno forniti, escludere qualsivoglia ipotesi di abuso.” 

Non si tratta della solita nota stampa per esprimere solidarietà agli amministratori indagati e la contestuale “convinzione che gli stessi riusciranno a dimostrare la propria innocenza”, perché in questo caso sindaco e Giunta attestano “la legittimità degli atti proposti” dall’assessore ai Lavori Pubblici. 

La Procura della Repubblica invece ritiene che con la Delibera della Giunta Comunale n. 92 del 14 maggio 2018 e la successiva delibera di Consiglio Comunale n. 17 del 23 maggio 2018 sarebbero stati violati: gli art. 5 e 140 del Decreto Legislativo 50/2016 (Codice degli appalti) che prevede l’affidamento del servizio idrico integrato senza gara solo a società interamente pubbliche (la Gesesa, invece per il 58% ha capitale privato); l’articolo 10 della Legge 36/1994; l’articolo 172 del D. Legislativo 152/2006 in relazione all’art. 113 del D. Lgs 267/2000; legge regionale Campania n.15/2015.

Come hanno fatto il sindaco Clemente Mastella e la sua Giunta ad attestare che le due Delibere di Giunta e di Consiglio del 2018 sono sicuramente LEGITTIME, contrariamente a quanto finora ritenuto dalla Procura della Repubblica, dalla Polizia Giudiziaria e dai consulenti?

In verità non si comprende neppure con quale atto la Giunta avrebbe stabilito quanto comunicato dal sindaco alla stampa il 30 dicembre, considerato che finora non ci sono Delibere in tal senso pubblicate all’Albo Pretorio?

La dichiarazione di Mastella non meraviglia, considerato il suo proverbiale giudizio per l’operato della magistratura, ma sarebbe interessante sapere che ne pensano il vice sindaco, delegato anche per la Trasparenza e l’Anticorruzione,  l’avvocato Francesco De Pierro, e l’assessore alla Cultura, professoressa Antonella Tartaglia Polcini.

De Pierro nella seduta del Consiglio Comunale del 23 maggio 2018 contestò più volte, decisamente, proprio la delibera per l’affidamento dell’incarico di progettazione del depuratore alla Gesesa e adesso come fa ad attestare che quell’atto era invece sicuramente legittimo?

La dott.ssa Antonella Tartaglia Polcini nel 2018 non era assessore o consigliere comunale e quindi non ha neppure partecipato allora alla discussione. Come ha fatto adesso ad attestare che quegli atti erano legittimi? Tartaglia Polcini, docente universitario di Diritto e sorella di un noto magistrato per molti anni in servizio a Benevento come Sostituto Procuratore della Repubblica, non ritiene che sia quantomeno inopportuno che la Giunta Comunale possa “assolvere” un collega assessore ancora indagato?”.