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“Quando negli anni ’80 vennero progettate le tre gallerie sovrapposte, a Benevento vivevano 62.000 abitanti e se ne ipotizzavano 70.000: i residenti attuali sono solo 55.000; non esistevano via Intorcia, il ponte Tibaldi e l’asse interquartiere da Santa Colomba a via Avellino; non era stato chiuso l’anello della circonvallazione con il tratto ovest”. Così in una nota Silvio Baccari e Rosario Luongo del Coordinamento di Civico22 e il segretario Giuseppe Iorio.

“Con un costo di 28 milioni, l’Amministrazione – scrivono – vuole completare quell’opera datata, immaginata in un’altra epoca e per una Benevento assai diversa. Nel progetto di prefattibilità la galleria più superficiale sarà esclusivamente pedonale, con un ascensore che sale nella parte alta di viale Martiri d’Ungheria e con “locali adibiti a mostra”; quella intermedia sbocca a metà e sarà destinata a parcheggio sotterraneo; quella profonda, più propriamente carraia, intaserà l’incrocio tra il viale Mellusi e via Nicola Sala. La galleria pedonale si imboccherà da via delle Puglie, da via Avellino quella intermedia e da Santa Colomba l’altra, con due carreggiate per ogni senso di marcia.
Non vogliamo liquidare brutalmente l’iniziativa dell’Amministrazione, ma i locali per mostre sono l’ideona di chi non sa a cosa destinare spazi pubblici; il parcheggio già esiste, a raso e proprio lì, senza necessità di sfondare viale Martiri d’Ungheria; infine, i collegamenti tra il rione Libertà e via Avellino con la zona alta sono già stati realizzati nei decenni scorsi.
Il progetto poi nulla dice dei nuovi volumi di traffico e della variazione dei flussi veicolari in quella zona e in quelle limitrofe; non una parola su eventuali benefici in termini di consumi, tempi di percorrenza e riduzione dell’inquinamento tali da giustificare una spesa così elevata.
Già ora riusciamo ad attraversare la città in pochi minuti, grazie alla programmazione delle precedenti amministrazioni, e qualche problema nelle ore di punta potrebbe essere più semplicemente risolto, senza spreco di soldi pubblici, con un attento piano traffico e potenziando la polizia locale.
I vantaggi sono quindi dubbi, le grane invece certe: lo sventramento di viale Martiri d’Ungheria, l’inquinamento delle autovetture in accelerazione e in salita, il formicaio impazzito di macchine all’incrocio con viale Mellusi, la perdita definitiva di vivibilità di tutta la zona.
Prima di avventurarsi in questa costosissima impresa, riteniamo che serva ben altro studio, tanta attenzione per i gravi disagi definitivamente imposti ai residenti, insieme alla verifica puntuale delle conseguenze in termini di traffico, inquinamento, vivibilità”.