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Quattro passaggi in Campania, tra visite ufficiali, private e un convegno. Anche in questa regione resta il segno di Papa Francesco, scomparso oggi. Un anno fa invece, l’11 aprile 2024, l’ultima visita ad limina dei vescovi campani al Pontefice. In Vaticano, Francesco  ricordò loro che “la vostra ricchezza è il popolo”. La prima volta di Bergoglio in Campania fu nel 2014 a Caserta. In origine, doveva essere una visita privata all’amico pastore evangelico Giovanni Traettino. Ma le richieste del vescovo Giovanni D’Alise e dei fedeli lo indussero a incontrare i sacerdoti, e a celebrare messa il 26 luglio, giorno della festa di Sant’Anna. Nella grande piazza davanti alla Reggia di Caserta, erano in 200.000 a partecipare. Il Papa pronunciò la sua condanna per gli avvelenatori della Terra dei Fuochi: “È terribile, è terribile che una terra così bella venga rovinata da fenomeni come questi, di non rispetto dell’ambiente e di violazione”. Due giorni dopo, 28 luglio, il ritorno per la visita a Traettino, nell’abitazione del Parco Gabriella.

E storica fu la visita pastorale a Napoli, nel 2015. Fu annunciata dall’arcivescovo Crescenzio Sepe, in occasione della festa di San Gennaro, il 19 settembre 2014. Il 21 marzo dell’anno successivo, Francescò andò prima a Pompei. Qualche ora dopo arrivò a Napoli, partendo in elicottero dalla città mariana. Toccò diversi luoghi simbolici. In migliaia lo accolsero a Scampia. Qui il Pontefice usò parole nette, sul piano morale. “La corruzione puzza, la camorra spuzza, e la società corrotta puzza!” tuonò in piazza Giovanni Paolo II. Ma da lui vennero anche parole di incoraggiamento: “La vita a Napoli non è mai stata facile, però non è mai stata triste! È questa la vostra grande risorsa: la gioia, l’allegria”. Francesco attraversò la città sulla papamobile. Raggiunse piazza del Plebiscito, per celebrare messa all’esterno della Basilica di San Francesco di Paola. Quindi pranzò con circa 120 detenuti nel carcere di Poggioreale, compresi alcuni minori reclusi a Nisida. Successivamente l’approdo al Duomo, per parlare al clero e vedere le reliquie di san Gennaro. In quella circostanza, si registrò il prodigio della liquefazione del sangue. Di quei momenti, le immagini tramandano anche il lato meno protocollare, ma più esilarante della visita. Come l’assalto delle suore di clausura a Francesco, travolto dall’affetto. Atttimi scanditi in diretta dai commenti del cardinale Sepe, mentre fingeva di scandalizzarsi, rimproverando bonariamente le religiose. Nel fitto programma, anche l’incontro con gli ammalati in piazza del Gesù Nuovo, e un gran finale. Una festa sul Lungomare, per l’abbraccio con i giovani e le famiglie.

Tre anni dopo Papa Francesco si presentò a Pietrelcina. La mattina di sabato 17 marzo 2018 arrivò nel Sannio, per il centenario dell’apparizione delle stimmate di San Pio. Nel piazzale adiacente all’Aula Liturgica di Piana Romana, fu accolto dall’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca e dal sindaco di Pietrelcina, Domenico Masone. Sostò in preghiera nella Cappella San Francesco, davanti all’olmo delle stimmate. L’incontro con i fedeli nell’attiguo piazzale antistante l’Aula Liturgica. «Incoraggio questa terra – disse il Pontefice – a custodire come un tesoro prezioso la testimonianza cristiana e sacerdotale di san Pio da Pietrelcina: essa sia per ciascuno di voi uno stimolo a vivere in pienezza la vostra esistenza, nello stile delle Beatitudini e con le opere di misericordia».

L’ultima visita, nella regione, fu anche la più breve. Il 21 giugno 2019 si recò per la seconda volta a Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Doveva partecipare all’incontro sul tema “La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”. Di buon mattino atterrò sul prato del Parco Virgiliano, a Posillipo. Raggiunse la sede dell’ateneo, in via Petrarca. Ad accoglierlo, ancora il cardinale Sepe, oltre al decano della Facoltà, padre Pino Di Luccio. Una quinta visita in Campania è stata ventilata l’anno scorso, ma non c’è mai stata. Ne ha accennato ad agosto il governatore Vincenzo De Luca, citando lavori di riqualificazione alla piazza del Santuario della Madonna. Il presidente della Regione aveva parlato di una previsione, sia pur da confermare, sul ritorno di Francesco a gennaio.