Tragedia funivia del Faito, i lanci di agenzia parlano di un bilancio (parziale) di quattro vittime e di un disperso. I quattro cadaveri sono stati estratti dalla cabina a monte dell’impianto, precipitata nel pomeriggio. All’interno c’erano cinque persone, quattro passeggeri più il macchinista, dipendente Eav, la holding dei trasporti regionale. I soccorsi sono resi più complessi dal maltempo. Una fitta nebbia è presente sulla vetta del Faito. Stamattina, sedici passeggeri sono rimasti bloccati per un’ora. Sono stati poi riportati a terra, senza conseguenze.
La funivia ha riaperto il 10 aprile, dopo la pausa invernale. Un comunicato Eav dell’8 aprile spiegava che, dal successivo giovedì, sarebbe ripartito il servizio di collegamento tra la stazione di Castellammare di Stabia ed il Monte Faito. “I viaggiatori potranno godere di un’esperienza rara – si legge nella nota – ammirando un panorama mozzafiato tra mare e monte; un paesaggio inconsueto e raro già apprezzato da circa 113 mila viaggiatori che nel 2024 hanno usufruito dell’esperienza”. La società specificava che “tutti i viaggi in cabina sono effettuati con personale altamente specializzato per fornire qualsiasi tipo di supporto ai viaggiatori”. Il comunicato si soffermava anche sui lavori all’impianto: “Il servizio stagionale della funivia consente di poter effettuare ciclicamente le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, come ad esempio la sostituzione della fune di soccorso avvenuta di recente con ditte qualificate“.
Le cause dell’incidente sono in corso di accertamento. Nelle prossime ore la procura di Torre Annunziata aprirà un fascicolo d’indagine. Sul posto ci sono anche il governatore Vincenzo De Luca e il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, Antonio Iannone. E sono comprensibilmente partite le prime polemiche. “La tragedia di oggi pomeriggio merita innanzitutto rispetto per le vittime, ma – afferma l’Unione sindacale di base – un attimo dopo va fatta luce sulle motivazioni che hanno provocato prima un guasto dell’impianto e poi la rottura di un cavo”. L’Usb, adesso, pretende “di sapere se da parte dell’azienda e degli organi di controllo siano state scrupolosamente rispettate tutte le misure di sicurezza e l’insieme dei protocolli”.
“Una tragedia inimmaginabile e imprevedibile su cui ovviamente andrà fatta chiarezza”.