Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che i Carabinieri della Compagnia di Napoli Bagnoli hanno dato esecuzione ad una misura di divieto di dimora nei comuni di Napoli e Caserta, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli nei confronti di una 42enne di Pozzuoli gravemente indiziata in ordine al reato di tentata estorsione.
Il provvedimento trae origine nell’ambito di indagini effettuate dai carabinieri e condotte dalla Procura di Napoli “VII Sezione Sicurezza Urbana” riguardanti il fenomeno molto diffuso nella città partenopea dei cd. parcheggiatori abusivi.
Un’attività illecita che costringe i cittadini ad aderire alle indebite richieste o in alternativa ad alterare le proprie abitudini di vita, nel timore di ritorsioni o addirittura atti di violenza in ipotesi di rifiuto scegliendo aree diverse per la sosta del proprio veicolo pur di non incorrere nell’illegittime richieste, con evidente compressione delle proprie libertà.
Le attività investigative a riscontro, effettuate dopo la ricezione di denunce, segnalazioni ed esposti da parte di diversi studenti, hanno fatto emergere in capo all’indagata diversi episodi di richieste estorsive perpetrate in danno delle vittime nei pressi del parcheggio adiacente la facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II, sede di via Claudio.
In un’occasione, l’indagata – molto nota ai carabinieri per esercitare da tempo tale professione illecita in quanto annovera molteplici precedenti per violazione del foglio di via obbligatorio oltre che carichi pendenti – veniva ripresa in un video da una vittima in compagnia di altri testimoni nonché suoi colleghi di corso mentre pretendeva del denaro dichiarando di averne diritto in quanto appartenente “all’organizzazione criminale di Fuorigrotta” nonché evidenziando come in zona, senza il suo controllo, fossero frequenti furti e danneggiamenti alle auto in sosta.
In alcune occasioni le vittime, intimorite dalla presenza fissa e quotidiana della donna, che non risulta legata ad ambienti criminali, avevano scelto di rimettere la querela precedentemente presentata.
Si rammenta che il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.