«Non è solo una misura economica ma è, prima di tutto, una visione di società che mette al centro la persona», così il presidente del CSV Irpinia Sannio ETS Raffaele Amore ha voluto sottolineare l’importanza del budget di salute intervenendo all’incontro in programma a Calibri ed organizzato presso la “Casa ex Eca” dall’Associazione Genitori di disabili Giada ODV di Lioni.
Un appuntamento che ha visto la partecipazione tra gli altri di Angelo Moretti, presidente del Consorzio Sale della Terra, Rete Res-Int e Fondazione di Comunità di Benevento; di Michele Carifano, presidente di Giada OdV e Garante dei diritti per la persona disabile del Comune di Calitri; dell’avvocato Donato Antonio Frasca, rappresentante delle famiglie con figli disabili e responsabile Centro Giada Sezione di Calitri; di Michele Di Maio, sindaco di Calitri; di Antonello Cerrato, assessore con delega alle Politiche sociali della Provincia di Avellino; e Rosa d’Amelio, delegata alle Pari opportunità Regione Campania.
Nel suo intervento il presidente Amore oltre a sottolineare l’importanza della misura del budget di salute e l’impegno del CSV Irpinia Sannio nel supportare le famiglie e le persone fragili nel percorso di accesso ai servizi grazie all’attivazione di uno sportello di consulenza legale al servizio degli ETS, ha voluto richiamare l’attenzione sui problemi e le responsabilità della burocrazia che generano ritardi e disagi nell’implementazione dei servizi legati al budget di salute.
«Non è solo una misura economica ma è, prima di tutto, una visione di società che mette al centro la persona, riconoscendo non solo i suoi bisogni, ma anche – ha detto Amore nel suo intervento – i suoi desideri, la sua capacità di essere protagonista del proprio futuro. È uno strumento per riaccendere la vita nei nostri borghi, per costruire un futuro più dignitoso e inclusivo per tutti, a partire dalle persone con disabilità e da quelle più fragili.
Le risorse per il budget di salute provengono da diversi canali, ma sono sempre risorse pubbliche, messe insieme per costruire un sistema che aiuti concretamente chi ha bisogno. Ciò che vogliamo è che queste risorse siano utilizzate in modo coordinato, per dare a tutti una possibilità di essere ascoltati e supportati».
Le criticità
«Disomogeneità territoriale: ogni Comune – ha sottolineato Raffaele Amore – applica il budget in modo diverso, e questo crea disuguaglianze tra territori che già di per sé sono marginalizzati. I tempi, i criteri, i metodi, tutto cambia da un comune all’altro, e questo crea ingiustizie. C’è poi la mancanza di risorse stabili: c’è il rischio che il volontariato venga chiamato a colmare i vuoti lasciati dai servizi pubblici, invece di essere visto come un partner strategico per l’inclusione. È fondamentale che le risorse siano stabili e possano garantire progetti continuativi, non sporadici.
Ed infine la burocrazia complessa, spesso uno dei maggiori ostacoli. Le famiglie, soprattutto quelle più fragili, faticano a districarsi tra moduli, domande e attese interminabili. Un sistema che è poco accessibile è un sistema che esclude chi ha più bisogno di aiuto».
L’impegno del CSV
«Il budget di salute ha un grande potenziale. Se pensato come un investimento nella comunità – ha spiegato il presidente Amore – può fare davvero la differenza. Voglio portarvi alcuni esempi pratici di come il budget potrebbe cambiare la vita delle persone nei nostri paesi: una donna anziana con disabilità che può restare nella sua casa in paese grazie a un progetto che le fornisce supporto domiciliare, con l’aiuto di assistenti, volontari e vicini di casa. Un giovane con disabilità psichica che, dopo anni di esclusione, trova lavoro in una cooperativa agricola sociale, impegnandosi nella coltivazione di prodotti tipici locali come il tartufo o le castagne. Un gruppo di ragazzi, con e senza disabilità, che partecipa a un laboratorio teatrale o musicale, animando le piazze e le scuole dei nostri borghi e creando legami tra i giovani. Un edificio comunale dismesso che diventa una casa condivisa per persone fragili, un luogo dove vivere in autonomia, ma con il supporto di una rete di relazioni solide e di assistenza leggera. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che il budget di salute potrebbe realizzare. È uno strumento che permette di trasformare i bisogni in progetti, i cittadini in protagonisti, e le comunità in risorse attive. Il volontariato c’è. Ora servono alleanze vere. Noi, come CSV, siamo pronti a fare la nostra parte. Il nostro contributo è essenziale, ma per far funzionare questo sistema c’è bisogno di un impegno chiaro:
che il budget di salute sia uniforme e accessibile in tutto il territorio, senza che ci siano disuguaglianze tra i vari comuni. Che il processo sia semplice e accessibile, per non escludere chi ha più difficoltà. Che le risorse siano stabili e dedicate, per garantire progetti duraturi e continuativi. In nome e per conto del CSV Irpinia Sannio, mi impegno a promuovere attivamente il budget di salute, coinvolgendo le associazioni locali, che sono il cuore pulsante del nostro territorio. A supportare le famiglie e le persone fragili nel percorso di accesso ai servizi, accompagnandole nella burocrazia e nelle difficoltà quotidiane anche grazie ad uno sportello di consulenza legale, già attivo da un anno presso il nostro CSV, che ci permette di avere volontari degli ETS sempre più qualificati».
«Creare – ha concluso Amore – alleanze forti con le istituzioni locali, i servizi sanitari e sociali, affinché il budget di salute sia uno strumento utile e sostenibile per tutti. In Irpinia e Sannio non chiediamo assistenzialismo. Chiediamo fiducia, strumenti concreti, e partecipazione. Chiediamo di essere protagonisti del nostro futuro».