Tempo di lettura: 2 minuti
Sono inferiori rispetto ai valori di riferimento i livelli di diossine dopo l’incendio scoppiato in una industia chimica di Caivano. I risultati relativi al primo campionamento eseguito dall’Arpac nell’arco di 24 ore nei giorni 9-10 aprile nei pressi del luogo dell’incendio scoppiato nell’area Asi di Caivano-Pascarola lo scorso 9 aprile, indicano una concentrazione inferiore al valore di riferimento. L’eventuale svolgimento di un programma di prelievi sui terreni impattati, si spiega in una nota, dalla ricaduta degli inquinanti emessi in conseguenza dell’incendio verrà valutato sulla base dell’evoluzione del quadro dei risultati disponibili.
    Sulla base delle informazioni finora acquisite dai Vigili del Fuoco l’incendio si sarebbe sviluppato nel corso del travaso di un’autobotte di acetone al serbatoio dell’impianto; si tratta di un solvente tra l’altro utilizzato per prodotti cosmetici.
    Rispetto all’ultimo aggiornamento diffuso ieri, si conferma che non vi sono superamenti dei limiti di legge, ma si segnalano i valori elevati del benzene e del toluene nelle prime ore di questa mattina nella stazione fissa di Caivano Stir, mentre nelle prime ore di ieri il laboratorio mobile aveva registrato concentrazioni medie orarie del toluene. Si tratta, sottolinea l’Arpac, “di valori elevati verosimilmente riconducibili all’incendio, ma che non costituiscono superamenti di limiti di legge in quanto la normativa non fissa dei limiti sul toluene e per quanto riguarda il benzene non fissa un limite sulla concentrazione oraria, ma soltanto sulla concentrazione media di un intero anno civile”. Picchi di questi due inquinanti, ma di intensità minore, hanno interessato le stazioni di Acerra e Pomigliano d’Arco, compatibili con valori osservati in queste stazioni anche prima che si verificasse l’incendio.