Mentre decine di persone, tra Pastena e Torrione, ogni giorno curiosano davanti alla ringhiera dopo la quale la spiaggia con il ripascimento si allungherà dai sei ai nove metri, sul Lungomare Marconi, c’è un altro cantiere che da anni aspetta una svolta. L’edificio realizzato dalla famiglia Calabrese non è mai diventato l’ostello della gioventù e la struttura quasi completata è rimasta per anni ferma, costringendo anche alla chiusura con il cemento delle finestre per evitare che diventasse ricovero per i senzatetto. Pochi mesi fa la svolta. Gerardo ed Alessandro Soglia, famosi per essere il figlio di quel Peppino che portò la Salernitana in serie B ma anche come imprenditori alberghieri, hanno deciso di acquisire la struttura e farne un albergo di lusso. Ancora non c’è un nome, ma il progetto sì. A disegnarlo gli architetti Domenico Maria Manzione e Francesco Rizzo: 18 stanze, tre suite una piscina, legno ma soprattutto aperture in vetro che renderanno visibile il mare dalla strada. Un dettaglio significativo che, come spiegano i due progettisti della Ghelostudio Atchitettura, restituirà al quartiere di Torrione e alla fascia litoranea del capoluogo la visione di un pezzo di lungomare per anni regalato al degrado.