Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime la propria indignazione e preoccupazione in merito all’episodio di incitamento alla violenza contro le donne verificatosi sabato pomeriggio durante un compleanno a Preganziol (TV), descritto nell’articolo apparso su Il Messaggero. Un evento che avrebbe dovuto essere un momento di gioia e celebrazione per una bambina di 4 anni, si è trasformato in un incubo per le famiglie presenti, in particolare per le madri che hanno assistito sgomente all’atteggiamento di un gruppo di adolescenti che, cantando una versione distorta di una canzone dei The Kolors, hanno inneggiato alla violenza di genere con la frase “Un ragazzo incontra una ragazza, la notte più non passa e lui l’ammazza”.
La scena, che ha turbato non solo i bambini presenti, ma anche gli adulti, rappresenta una triste manifestazione della crescente normalizzazione di atteggiamenti violenti e sessisti nella nostra società. È inaccettabile che questi adolescenti, apparentemente privi di qualsiasi consapevolezza delle implicazioni delle loro azioni, abbiano scelto di esprimersi in modo tanto deplorevole, soprattutto in un contesto pubblico e gioioso.
In qualità di educatori, il Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani ribadisce con forza l’importanza di un’educazione solida e consapevole riguardo ai temi del rispetto reciproco, della parità di genere e della violenza di ogni tipo.
Le scuole hanno una responsabilità fondamentale nell’educazione dei ragazzi e delle ragazze, non solo sul piano cognitivo, ma anche su quello etico e morale. È quindi di vitale importanza che questo episodio venga affrontato con serietà e che vengano messe in atto azioni educative per prevenire il perpetuarsi di atteggiamenti violenti e discriminatori.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani invita “le scuole a riflettere e a rinforzare i programmi educativi che trattano il rispetto reciproco, la parità di genere, la lotta contro la violenza, e la promozione della cultura del consenso. Ogni atto di violenza, soprattutto se cantato come una forma di intrattenimento, contribuisce a legittimare una narrazione distorta delle relazioni interpersonali e della donna. Le scuole sono chiamate a intervenire con urgenza per sensibilizzare gli studenti sull’importanza del rispetto dei diritti umani e per promuovere valori di uguaglianza, giustizia e non discriminazione.
In particolare, chiediamo che vengano potenziate le attività didattiche incentrate sulla comprensione della violenza di genere, sulla difesa dei diritti delle donne e sul contrasto agli stereotipi sessisti. È fondamentale che i ragazzi imparino a riconoscere e condannare comportamenti che minano la dignità e la sicurezza delle persone, promuovendo una cultura di rispetto, responsabilità e consapevolezza.
Inoltre, suggeriamo alle scuole di avviare collaborazioni con le famiglie per monitorare i comportamenti fuori dalla scuola e prevenire l’escalation di atti violenti. L’educazione deve essere un processo condiviso che coinvolga la comunità intera: dai docenti ai genitori, passando per le istituzioni locali, con l’obiettivo di formare adulti consapevoli, responsabili e rispettosi dei diritti altrui.
Il nostro impegno nel promuovere una cultura dei diritti umani deve essere costante e trasversale, perché solo attraverso l’educazione possiamo realmente cambiare la mentalità di una società che, troppo spesso, permette che violenze come queste vengano minimizzate, tollerate o ignorate.
Esprimiamo inoltre il nostro pieno sostegno alle famiglie coinvolte in questo episodio, in particolare alle mamme che, giustamente indignate, hanno denunciato pubblicamente quanto accaduto. È fondamentale che ogni adulto abbia il coraggio e la responsabilità di alzare la voce contro ogni forma di violenza, affinché le nuove generazioni crescano in un ambiente sano e libero da stereotipi dannosi.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani rinnova l’appello a una maggiore attenzione e impegno collettivo per contrastare la violenza contro le donne, a partire dai più giovani”.