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Un appartenente al Corpo della Polizia Penitenziaria è stato tratto in arresto in flagranza di reato all’interno della Casa Circondariale di S. Maria C. V., nell’ambito di un’attività volta al contrasto delle attività illecite commesse all’interno dello stesso Istituto.

Tale attività si inquadra nell’attività congiunta posta in essere dalla Procura Sammaritana e dal Corpo di Polizia Penitenziaria presso la locale casa Circondariale, sempre particolarmente attenta alla ricostruzione di fatti reato che avvengono presso la predetta struttura penitenziaria. Secondo quanto accertato sebbene nella fase embrionale della fase delle indagini preliminari un sottufficiale del Corpo in servizio presso lo stesso Istituto Penitenziario, è stato colto in flagranza di reato mentre tentava di introdurre, occultati all’interno della giacca di servizio n. 19 telefoni cellulari, n. 19 cavi USB, n. 20 cavi di alimentazione oltre che circa 34,4 g. di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

L’attenta e tempestiva reazione del personale in servizio, impediva l’introduzione del citato materiale, tutelando l’integrità del sistema di sicurezza Penitenziario. Si rappresenta che in data 7 aprile u.s il GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato l’arresto e ha emesso ordinanza di custodia cautelare nei confronti del predetto indagato per i reati di detenzione per finalità di cessione di sostanza stupefacente, introduzione di cellulari con la finalità di farli utilizzare ai detenuti e corruzione.

Va dato merito al comando della polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria per la brillante operazione svolta. Episodi del genere non dovrebbero mai accadere, i poliziotti penitenziari che si rendono protagonisti di questi reati vanno subito intercettati e allontanati dal corpo, perché non sono degni di indossare la nostra uniforme, che ha 208 anni di storia”. È quanto affermano in una nota i sindacalisti della polizia penitenziaria Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente nazionale e segretario regionale campano dell’Uspp.
Un ispettore 52enne della penitenziaria è stato sorpreso dai suoi stessi colleghi mentre tentava di introdurre in carcere cellulari e cocaina. “Chi si macchia di questi reati – aggiungono Moretti e Auricchio – mette a repentaglio la sicurezza interna. La polizia penitenziaria crede fortemente nei valori democratici ed istituzionali, quindi questo ispettore ha tradito la fiducia non solo dello Stato ma dei propri colleghi, i quali non si risparmiano nel garantire la legalità e la sicurezza negli oltre 200 istituti del paese e assolvono con enormi sacrifici al mandato istituzionale”.