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Lamenta danni da infiltrazioni “per migliaia di euro”, due sale ed un deposito inagibili in parrocchia. Don Diego De Rosa è il parroco della Chiesa di San Carlo Borromeo del Centro Direzionale, l’inconfondibile edificio a pianta triangolare. E stando a lui, i guai sarebbero cominciati con i lavori della stazione metro. Quella appena inaugurata. “Hanno rimosso il pavimento del piazzale davanti alla chiesa – afferma -, fino ad allora non scorreva. E sono iniziate infiltrazioni copiosissime, anche se hanno rimesso il pavimento nuovo”. Racconta don Diego che in parrocchia si trema, quando viene a piovere. “Le infiltrazioni continuano – spiega -, malgrado i lavori siano finiti e la stazione sia aperta”.

I danni sono accertati. Ma non esistono, al momento, perizie attestanti la loro origine. La presunta riconducibilità ai lavori, dunque, necessita di riscontri tecnici. La chiesa parrocchiale, però, è di proprietà del Comune di Napoli. Da tempo la situazione è stata segnalata a Palazzo San Giacomo. “Abbiamo chiesto all’ufficio del patrimonio di intervenire – spiega il sacerdote -, il nostro legale ha inviato una pec 2-3 mesi fa”. A quanto riferisce il parroco, ci sono stati dei sopralluoghi. Anche dei rilievi fotografici. Ma il problema permane, e sta generando inquietudine. “Bisogna frenare le infiltrazioni” è l’appello di don Diego De Rosa. “I soffitti di queste sale – aggiunge – corrispondono al pavimento della piazza davanti alla chiesa”. E insomma, secondo lui “si può creare una situazione di pericolo grave”. E a parte questo, le attività parrocchiali sono in sofferenza. “La domenica accoglievamo le badanti, in una sala utilizzata come un refettorio – riporta il sacerdote -. Avevamo attrezzato anche un laboratorio medico, due medici volontari – una ginecologa e uno pneumologouna volta al mese offrivane consulenze gratuite per i problemi di salute”. Adesso “questo non si può più fare, perché i tavoli son marciti e li dovremo buttare”. Inoltre, “le plafoniere si sono staccate dal soffitto e sono cadute a terra, l’acqua è entrata nelle canaline dellla luce, creando cortocircuiti”.

Per due anni, la parrocchia non ha potuto più fare attività teatrale. Ad oggi, a San Carlo Borromeo hanno dovuto sospendere l’accoglienza agli extracomunitari. E oltre al teatro, risultano penalizzate le attività dei giovani e quelle caritative. Tutto si è concentrato nei residui spazi disponibili. “Chiaramente con limiti molto pesanti” sottolinea don Diego. Perciò non invoca solo lo stop alle infiltrazioni, ma anche il ripristino dello stato dei luoghi. Ci sono vari aspetti in ballo, insomma. Non ultimi quelli di rilievo sociale. Sulla vicenda abbiamo chiesto lumi al Comune di Napoli. In serata l’assessore al Patrimonio, Pier Paolo Baretta, ci comunica: “Se ne occupa l’Ufficio infrastrutture e hanno disposto i lavori”.