Roberto Amodio, bandiera della Juve Stabia, oltre 500 partite nei professionisti, con 7 campionati di Serie A alle spalle, è intervenuto ieri come ospite a “Tutto Stabia”. Un focus sulla situazione attuale della formazione gialloblù e di quel meccanismo che sta alle spalle e che sta aiutando le vespe a crescere sempre di più.
“Tanto lavoro, tanta applicazione da parte dell’allenatore Pagliuca – queste le sue parole – ogni giorno arriva al campo alle 7 di mattina per andarsene alle 19 di sera. Nello staff è presente La Penna, preparatore atletico che ha vinto campionati importanti sia qui a Castellammare che in altre gloriose città. E poi c’è a bravura del nostro direttore Lovisa nel portare giocatori importanti. E questo lavoro è stato fatto eccezionalmente sia nella scorsa stagione che nell’attuale. Senza dimenticare anche le cessioni che hanno dato stabilità e futuro alla società. Il tutto si incastra con la grande disponibilità dei calciatori in rosa, io seguo gli allenamenti ogni giorno, il mister li spreme, lavorano ad alta intensità, e non è facile inculcare nel calciatore la sofferenza della fatica, è un gruppo straordinario, una squadra che ha fisicità e armonia ed è capace di mettere in mostra un’intensità superiore rispetto a quando giocavo io”.
Nel corso degli anni la Juve Stabia ha saputo guardare con attenzione alla crescita del proprio settore giovanile, un segreto per cercare di crearsi i giocatori in casa.
“Sono in questa società dal 2006, ricoprendo tanti ruoli, dal 2017-18 mi sono dedicato al settore giovanile, ma il riferimento del nostro mondo giovanile è Mainolfi. Non ho problemi a dire che sia un lusso per la Juve Stabia. Avere un professionista come lui, con tanta competenza da campo e nei regolamenti federali. Io do il mio contributo dirigendo la Primavera e U19, che si allenano a Castellammare, mentre le altre categorie si allenano in zona Napoli.
Seguendo i giovani, ho capito che i ragazzi di oggi hanno tutto e non reggono la competizione, si abbattono ai primi intoppi. Per arrivare in alto bisogna saper fare sacrifici, ed essere umili. I procuratori, i genitori, con le nuove regole sono i primi problemi dei loro ragazzi”.
In questo senso, è di grande importanza l’Academy messa in piedi dal presidente Langella e portata avanti da Nicola Gimmelli e dal suo staff.
“Deve portare nel tempo ragazzi al nostro settore giovanile. Purtroppo paghiamo le carenze
di strutture, non ci sono campi, abbiamo le squadre che si allenano in zone completamente
diverse, dobbiamo lottare contro tante difficoltà. Il Presidente riesce a darci tanto, ma è
proprio la nostra regione che ha poche strutture per il calcio”.