È accusato di aver diffuso su un sito pornografico le immagini, rubate dai social, e i video girati di nascosto con il cellulare, sessualmente espliciti e ritraenti ben quindici tra ragazzine minorenni e donne adulte e averle diffamate pubblicando il materiale a sfondo sessuale sul web, un ragazzo di 23 anni, residente nel comune di Palomonte, che è finito a processo con l’accusa di revenge porn. A stabilirlo, nelle scorse ore, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Gerardina Romaniello, che ha accolto la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero, Ivana Niglio, nell’ambito dell’udienza preliminare che ha visto comparire l’indagato accompagnato dall’avvocato difensore Ciro Vicidomini, e le vittime assistite dall’avvocato Irene La Regina.
Esaminato il fascicolo relativo alle indagini che si sono concluse qualche mese fa e condotte dai carabinieri della stazione di Contursi Terme che all’indomani della denuncia delle vittime, sequestrarono i dispositivi elettronici in dotazione all’indagato che all’epoca dei fatti, nel 2023 aveva poco più di 21 anni, ascoltati i difensori, il Gip ha accolto la richiesta avanzata dal Pm e del legale di undici delle quindici vittime che si sono costituite parte civile, ha disposto per il 23enne il rinvio a giudizio. Un girone infernale quello vissuto dalle vittime quando, nel febbraio 2023 scoprirono tramite amici, di essere oggetto di filmati e video intimi e a sfondo sessuale pubblicati su un sito pornografico con tanto di nome, cognome e residenza. Di lì, l’inizio di un vero e proprio incubo da parte delle quindici vittime, molte delle quali parenti e amiche di famiglia del 23enne, che scoprirono come attraverso un link di accesso inviato tramite chat whatsapp dal ragazzo agli amici, erano state pubblicate immagini di nudo o in costume delle ragazze rubate dai profili social e foto e video a sfondo sessuale ritraenti le donne in atteggiamenti intimi e registrati di nascosto, pubblicati su un sito pornografico con tanto di nomi, cognomi e paese di residenza delle vittime della Valle del Sele. Sgomentate e sotto shock, vittime di un girone infernale, le quindici donne che, assististe dall’avvocato Irene La Regina, si recarono presso la caserma dei carabinieri di Contursi Terme per denunciare l’accaduto. I militari in poche ore avviarono così le indagini, sequestrando i dispositivi elettronici in possesso del 23enne che è finito dinanzi al tribunale di Salerno dove ieri è terminata l’udienza preliminare con il rinvio a giudizio dell’imputato per il reato di revenge porn e che nei prossimi mesi dovrà comparire dinanzi al giudice della terza sezione penale del Tribunale di Salerno dove avrà il via il processo.