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Non siamo ancora in grado di conferire al sindaco omniafacente di Salerno Vincenzo Napoli anche la palma di facente presidente della Provincia (anche se i numeri non dovrebbero dar luogo a sorprese) ma di una cosa siamo certi: conoscendo la competenza nel settore dell’ordinario che diviene straordinario, di una gettata di bitume che dà luogo a comunicati ed inaugurazioni, se davvero la presidenza di Palazzo Sant’Agostino dovesse andare a Napoli (cognome, sia chiaro) finalmente qualcosa potrebbe oliare l’incaglio nel quale è piombata la viabilità in capo alla Provincia. O almeno è ciò che auspichiamo.
Il territorio salernitano, per ampiezza e reticolo stradale, è indubbiamente vasto. Ma il quadro generale delle strade provinciali è a dir poco desolante. Dall’Aversana – divenuta cruciale anche per raggiungere il Costa d’Amalfi – alla Litoranea passando per la miriade di arterie che collegano tra loro piccoli e grandi centri, è impossibile elencare la moltitudine di ostacoli che un automobilista deve affrontare e superare. Buche, lavori interminabili, vegetazione selvaggia, cumuli di rifiuti fanno da cornice ad una viabilità spesso naif, fatta di divieti di accesso rimasti in piedi anche a lavori ultimati e segnaletica obsoleta.
L’auspicio è che si cambi davvero passo, magari con il rinnovo del Consiglio provinciale, e che il cambiamento coinvolga anche la gestione dei lavori e dell’affidamento degli stessi, non sempre nelle mani dirette della Arechi Multiservice, e che si faccia definitivamente luce sulle ombre di finti appalti per strade e lavori realizzati – ad esempio sull’inchiesta ghost roads, tristemente legata al nome di Angelo Vassallo – o la più recente che ha portato proprio alla decadenza del presidente uscente Franco Alfieri.

                                                                                                       di Gigi Caliulo