Tempo di lettura: 3 minuti

“Ora ci penso”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha risposto al vice segretario nazionale del Psi, Salvatore Oddo, che mentre De Luca stava lasciando la sala del congresso straordinario del partito lo ha avvicinato dicendogli che dovrebbe pensare a candidarsi alla segreteria nazionale del Pd invece che alla presidenza della Regione Campania.

“Il futuro della Campania lo decideranno i campani e non Roma, lo decidiamo qui non a Roma”, ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento al congresso nazionale straordinario del Psi in corso a Napoli. “Le forze di centrosinistra hanno iniziato a vivere un momento di crisi drammatica – ha aggiunto – da quando si sono ridotte all’autoreferenzialità, al mercato delle candidature a prescindere dai problemi dei territori, dalla partecipazione dei cittadini. Noi partiremo nel prossimo futuro, abbiate fede, da una prima domanda: quali sono le necessità della Campania”. “Salvini – ha aggiunto – ha presentato di nuovo la proposta di legge sull’autonomia differenziata, prepariamoci a combattere, come abbiamo già fatto e quasi da soli, e anche contro la centralizzazione dei fondi di coesione”. Parlando del quadro nazionale, secondo il governatore “abbiamo un Governo abbastanza sgangherato che rischia di restare lì per anni perché non c’è un’opposizione credibile come forza di governo alternativa. Io sono fra quelli che non diranno mai che l’alternativa è il campo largo: io darei due anni di carcere a chi parla di campo largo a prescindere, o lo inviterei a un Tso. E’ un’espressione inventata dai radical chic del Pd. Si parla di centrosinistra, di alleanze, di coalizione politica, non di campo largo. Basterebbe questo per dire che l’alternativa di governo è ancora lontana in questo Paese”.

“Il mondo sta vivendo momenti di trasformazione impensabili fino a poco fa. L’Onu non conta più niente e siamo al punto che perfino i confini nazionali sono in discussione e in tutto questo l’Europa balbetta. E’ un momento in cui avverto una distanza drammatica fra la gravità del momento politico e la pochezza dei gruppi dirigenti politici in Italia e in Europa. Avverto la nostalgia di una personalità come Bettino Craxi, un grande statista“. Craxi, ricorda De Luca, “aveva indicato una strada anche nella politica internazionale, una collocazione atlantica non equivoca, ma mantenuta con grande dignità e senso di autonomia personale e politica. In questo momento stanno massacrando a Gaza centinaia di bambini e di donne e l’Occidente e l’Italia non hanno avuto il coraggio di dire una sola parola politica né di pietà”. “Il voto sul riarmo dell’Europa ha un’unica conclusione drammatica che è che la Germania si riarma. Forse non abbiamo capito bene quello che sta succedendo. Ho ascoltato con qualche brivido addosso l’espressione di Merz ‘la Germania è tornata’, espressione che può significare tante cose. Non vorrei che passate due, tre generazioni si ricreassero in Europa le condizioni di conflitti drammatici. E noi continuiamo a balbettare”, conclude.