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Proveranno a far arrivare la loro voce al leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, che domani sarà a Marcianise e Caserta, i lavoratori di Softlab Tech e Tech Rain, aziende del gruppo informatico Softlab con sede a Maddaloni. I 150 addetti sono impegnati in una dura vertenza, con il management che ha annunciato la cessazione dell’attività nel Casertano e la cassa integrazione ferma a dicembre, dunque senza retribuzione e alcun sostegno al reddito. La vertenza Sofltab è “figlia” della vertenza che stanno vivendo i 409 dipendenti della multinazionale Jabil di Marcianise, dove domani si recherà Conte; tutti i lavoratori Softlab sono ex Jabil fuoriusciti qualche anno fa dagli organici dell’azienda Usa per ragioni di scarso livello produttivo del sito di Marcianise. Anche in Softlab, gli ex Jabil hanno continuato a fare cassa integrazione, nonostante l’azienda di informatica si fosse impegnata davanti alle istituzioni – Ministero dello Sviluppo Economico oggi Mimit e Regione Campania – ad avviare progetti per i lavoratori ricollocati, ma ciò non è avvenuto”. “Siamo annichiliti da tutto l’iter che sta accompagnando la nostra vertenza, ormai oltre il paradosso. Conte ci ascolti”, dicono i lavoratori. Da oltre un anno i Softlab – erano oltre 200 alcuni mesi fa ma molti si sono dimessi e ora sono 150 – protestano a Caserta, a Napoli e al Ministero, sono persino andati a Lecce a protestare davanti alla casa dell’imprenditore titolare di Softlab (Casto), senza ottenere nulla. E ora, mentre attendono con ansia il tavolo convocato lunedì 24 marzo al Ministero del Lavoro che dovrebbe sbloccare la cassa integrazione, sperano che Conte possa ascoltarli dando voce alle loro legittime lagnanze.

Immagine di repertorio