Tempo di lettura: 4 minuti
Polemiche per la decisione del presidente Luigi Picardi di disporre con proprio decreto, emesso ieri, la chiusura dell’ufficio del giudice di pace situato al castello Aragonese di Aversa (Caserta), dopo aver constatato l’assenza di “tutto il personale amministrativo in servizio presso l’ufficio”, e verificata l’impossibilità “di procedere allo svolgimento di tutti i servizi di cancelleria”.
Picardi ha quindi informato la Corte d’Appello di Napoli, disponendo la chiusura dell’ufficio “fino all’adozione di provvedimenti necessari che ne consentano la riapertura”.
La decisione di Picardi, pur essendo legata ad una problematica annosa come la carenza di risorse umane in un tribunale nato appena nel 2013, e divenuto in pochi anni tra i primi in Italia quanto a carico di lavoro, incapace di smaltire l’arretrato tanto nel civile come nel penale (i processi vengono fissati al 2027), ha comunque colto di sorpresa gli avvocati del foro di Napoli Nord, che in una nota dell’Ordine guidato da Gianluca Lauro, hanno espresso “profonda preoccupazione e la più ferma condanna in merito al decreto di chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord. L’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord non può tollerare che problematiche interne e cronicizzate dell’organizzazione amministrativa si traducano in una paralisi dell’attività giudiziaria, ledendo il diritto di accesso alla giustizia sancito dalla Costituzione”.
L’Ordine annuncia quindi “di aver già conferito mandato al fine di impugnare il provvedimento innanzi all’autorità giudiziaria competente per vizi sia formali che sostanziali”.
Per gli avvocati di Napoli Nord infatti “il provvedimento è palesemente illegittimo, nella forma e nella sostanza, stante la mancanza di qualsiasi riferimento normativo, oltre che arbitrario perché adottato in assenza di un presupposto di urgenza per un evento imprevisto e grave”.
L’organismo di rappresentanza degli avvocati ritiene inoltre “gravissimo e inaccettabile che una disfunzione amministrativa, superabile anche con l’applicazione temporanea di personale amministrativo del Tribunale, oppure con una richiesta di interpello distrettuale, ovvero con la stipula di una convenzione con l’associazione volontari Carabinieri, possa determinare la totale interruzione di un servizio pubblico essenziale quale l’amministrazione della giustizia, con ripercussioni incalcolabili sui diritti dei cittadini e sull’attività professionale di un’intera classe forense”.
Il presidente Lauro conclude garantendo “il massimo impegno, in tutte le sedi, affinché sia ristabilita quanto prima la piena funzionalità di un ufficio giudiziario di fondamentale importanza per la collettività”. 
 
Raffica di critiche da parte di diverse associazioni di avvocati alla decisione del presidente del tribunale di Napoli Nord Luigi Picardi di chiudere l’ufficio del giudice di pace per “l’assenza del personale amministrativo”. In una nota, l’Organismo Congressuale Forense (Ocf) “esprime la propria ferma e profonda indignazione”, parlando di “decisione che rappresenta un grave passo indietro nella gestione della giustizia nel territorio, uno smantellamento ingiustificabile che compromette i diritti dei cittadini e l’esercizio della professione forense. E’ inaccettabile per un Paese civile che un presidio giudiziario venga chiuso per l’assenza di personale, problematica nota del resto da anni. La giustizia non può essere sospesa, ma richiede un intervento immediato del Ministero della Giustizia per ripristinare la piena operatività dell’ufficio. L’Organismo Congressuale Forense è al fianco degli avvocati del Foro di Napoli Nord e chiede azioni immediate, per invertire la rotta del degrado della giustizia di prossimità denunciato da tempo. Se non arriveranno risposte concrete e immediate, l’OCF è pronto a promuovere ogni iniziativa necessaria per ripristinare la legalità e il diritto alla giustizia nel territorio”. Sulla vicenda interviene anche l’Anf (associazione nazionale Forense), con il segretario generale Giampaolo Di Marco, secondo cui “la chiusura dell’Ufficio del Giudice di pace di Napoli Nord per assenza totale del personale amministrativo è l’ennesima dimostrazione del disastro della giustizia di prossimità e del Pnrr nel comparto giustizia. Si tratta di un disastro aggravato dall’aumento di competenza per valore introdotto dalla riforma Cartabia, che ha caricato questi uffici di maggiori responsabilità senza adeguate risorse. È inaccettabile che i cittadini siano privati del loro diritto a un processo rapido ed efficace”.