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di Gigi Caliulo

C’è più di una buona notizia che viene fuori dal Manifesto per il Turismo in provincia di Salerno” diffuso dal presidente di Federalberghi Antonio Ilardi.
Il documento contiene spunti interessanti e proposte che sarebbe assurdo non condividere.
Ma la vera “notizia” è che finalmente si è preso atto che il Costa d’Amalfi non corre alcun rischio di ridimensionamento e, a meno di un anno dalla ripresa dei voli di linea, è ormai una realtà del panorama internazionale del trasporto aereo.

Nel documento vergato da Ilardi, infatti, gli unici riferimenti all’aeroporto di Salerno riguardano il potenziamento dell’interscambio su ferro e gomma, il miglioramento dei collegamenti da e per le località del Cilento e della Costiera Amalfitana, lo sviluppo e il rilancio del marketing di tutto il territorio.
La via tracciata da Ilardi e da Federalberghi, insomma, è assolutamente quella da percorrere. Restare ancorati ai proclami dei decenni passati, all’idea di un aeroporto “turistico” che potesse funzionare solo per tour operator e charter senza una vision di insieme non poteva e non può essere d’aiuto all’ulteriore crescita di una creatura che negli anni scorsi ha rischiato – proprio per queste scelte poco lungimiranti – di morire nella culla ancora in fasce.

È di poche ore fa la notizia del caricamento da parte di AirArabia del Costa d’Amalfi nel proprio sistema, proponendo il Fez con scalo a Marsiglia utilizzando Volotea. Un volo in connessione – attraverso il sistema “dohop” – che permette a Salerno di affacciarsi anche al mercato dei paesi arabi senza la necessità di attendere l’organizzazione di voli charter.
Sempre attraverso “dohop” hanno aggiunto Salerno anche la low budget islandese Play e la low cost di lungo raggio Norse: un inserimento che permette connessioni “fai da te” di lungo raggio per chi sceglie il Costa d’Amalfi, opzione già da tempo percorribile anche con Easyjet.

È il momento di crescere ulteriormente, quindi: uno scatto in avanti arriverà dal collegamento su ferro da e per Salerno con il prolungamento della metropolitana e l’inaugurazione della nuova aerostazione per l’aviazione generale, che “sostituirà” temporaneamente quella per i voli di linea nel periodo di demolizione e costruzione del nuovo terminal.

Guardare al futuro e farsi ancora più accattivanti, dunque: partendo dalle proposte di Federalberghi e compiendo un piccolo sforzo collettivo da parte anche delle realtà amministrative sulle quali insiste lo scalo. Bisogna abbandonare le guerre di quartiere, lavorare per rendere gli accessi su strada meno “complessi” per i viaggiatori e rinunciare, se necessario, alle “bandierine” di territorio, ai cartelli ed alle indicazioni che spesso confondono chi sceglie di volare da Salerno con percorsi meno comodi solo per vantarsi di una titolarità fatua: il Costa d’Amalfi è l’aeroporto dei Salernitani. Non dei rappresentanti istituzionali.