Seconda assoluzione in appello dalla grave accusa di concorso esterno in camorra per l’ex sindaco di Villa Literno (Caserta) ed ex consigliere regionale Pd Enrico Fabozzi. La sentenza è stata pronunciata dalla prima sezione della Corte di Appello di Napoli, cui il processo è arrivato dalla Corte di Cassazione, che nel settembre 2022 aveva annullato con rinvio l’assoluzione disposta da una diversa sezione della Corte di appello partenopea.
A favore di Fabozzi il collegio presieduto da Edoardo De Gregorio ha dichiarato la prescrizione per due capi di imputazione e l’assoluzione perché il “fatto non sussiste” per altre due contestazioni, confermando, dunque, quanto già stabilito nel febbraio 2021 nel primo processo di appello; in questo processo bis sono stati assolti nuovamente anche gli imprenditori di San Cipriano d’Aversa Giuseppe e Pasquale Mastrominico, l’ex consigliere comunale di Villa Literno Nicola Caiazzo e altri tre imputati.
Fabozzi, in carica come sindaco di Villa Literno tra il 2003 e il 2009, fu arrestato nel 2011 per concorso esterno in camorra, mentre era consigliere regionale del gruppo Misto (il Pd lo aveva sospeso); nel 2015 fu condannato a 10 anni in primo grado dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel 2021 assolto in Appello sempre con la formula perché il fatto non sussiste, ma la Cassazione annullò con rinvio perché i giudici di secondo grado valutassero meglio le dichiarazioni accusatorie di alcuni collaboratori di giustizia, soprattutto quelle rese da Nicola Schiavone, primogenito del capoclan dei Casalesi Francesco Schiavone noto come ‘Sandokan’; dichiarazioni che i giudici chiamati a giudicare nuovamente Fabozzi hanno ritenuto non in grado di portare ad un verdetto di colpevolezza.
Con l’assoluzione per gli imputati i giudici della prima sezione della Corte di Appello hanno revocato anche le confische disposte all’esito della sentenza di primo grado.
Villa Literno, assoluzione bis per l’ex sindaco accusato di legami con clan

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