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Riscossione entrate del Comune di Napoli, spunta il subappalto ad un’altra società. Un colpo di scena, svelato da una disposizione dirigenziale dell’Area Entrate di Palazzo San Giacomo. E mentre in Cassazione pende pronuncia sul caso Napoli Obiettivo Valore, attuale concessionaria del servizio esattoriale. L’atto dispone l’autorizzazione al subappalto in favore di Bi Solution, società cooperativa onlus con sede a Brescia. L’oggetto è l’affidamento in concessione della progettazione, realizzazione e gestione di una infrastruttura tecnologica per l’Ente e la cittadinanza, nonché della concessione dei servizi di sollecito, accertamento, recupero, evasione delle entrate locali e di riscossione coattiva di tutte le entrate comunali. L’importo del subappalto per il quale è stata richiesta l’autorizzazione è di 78.591 euro. Da notare: l’ok degli uffici competenti è concesso “nelle more delle risultanze dei controlli previsti” dalle norme in materia, e dell’iter per l’estensione dell’iscrizione all’abilitazione chiesta dalla subappaltatrice. La Bi Solution, infatti “ha riferito che ad oggi – si legge nell’atto – è in fase di istruttoria la pratica con cui ha richiesto l’estensione dell’iscrizione per l’abilitazione allo svolgimento delle funzioni e delle attività di supporto propedeutiche all’accertamento e alla riscossione delle entrate locali nei comuni e nelle province con popolazione superiore a 200.000 abitanti”. L’avvertenza: il subappalto “s’intenderà automaticamente risolto in caso di esito negativo” dell’istruttoria.

La disposizione dirigenziale ricorda come nel giugno di due anni fa il Comune e Napoli Obiettivo Valore srl abbiano sottoscritto il contratto di concessione, relativo al predetto appalto. Nov è subentrata nel rapporto con l’amministrazione a Municipia spa, suo socio unico e in origine aggiudicataria dell’appalto. Peraltro, nell’agosto scorso alla spa sono state riaffidate le attività di accertamento e riscossione dei tributi locali, incluse nel contratto. Va però rievocata la controversia sopraggiunta nel maggio 2024. All’epoca, la Corte di giustizia tributaria di Napoli ha sollevato una questione pregiudiziale, a seguito dell’impugnazione di un avviso di accertamento per mancato pagamento Imu. E ha posto un quesito alla Cassazione. Ovvero, se sia validamente ed efficacemente costituita Nov. Cioè una società di progetto, con oggetto l’accertamento e la riscossione fiscale, non iscritta (perché impossibilitata a farlo) nell’albo del Ministero delle finanze. L’udienza presso la Suprema Corte si è tenuta a gennaio scorso. I giudici si sono riservati la decisione. Il verdetto ruota attorno ad un interrogativo: se a Napoli Obiettivo Valore si potessero o meno trasferire poteri pubblicistici di accertamento e riscossione di tributi.

Nel frattempo, è intervenuta perfino una modifica normativa. Un emendamento in Senato al decreto Milleproroghe, approvato coi voti di maggioranza e opposizione. Si tratta di un’interpretazione autentica della legislazione. L’impatto della riforma sulla vicenda potrebbe essere rilevante. E nell’intricata faccenda, adesso compare un subappalto. Un’eventualità prevista dal disciplinare di gara e dal contratto di concessione, secondo l’Area Entrate del Comune di Napoli. A chiederne l’autorizzazione – importo compreso – è stata Municipia spa. La richiesta via pec è pervenuta il 10 marzo. “Le società Napoli Obiettivo Valore S.r.l. e Municipia S.p.a. – scrive il Comune – sono responsabili in via diretta nei confronti del Concedente (l’amministrazione comunale, ndr) della corretta erogazione di tutti i Servizi oggetto del Contratto, anche in caso di subappalto”. Questo almeno è chiaro. “È una normale gestione del servizio di call center – spiega l’assessore comunale al Bilancio, Pier Paolo Baretta –  che Municipia fa abitualmente. È una società iscritta all’albo per attività di supporto“. L’esponente della giunta comunale specifica: “L’importo dei subappalti autorizzati ammonta a complessivi 161.350 euro“.