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“Non posso leggere commenti del tipo ‘Speriamo che accada presto’ o altre battutacce simili sul terremoto restando in silenzio. Qua ci sono persone che hanno lasciato le proprie abitazioni dove hanno cresciuto figli, passato vite e progettato sogni che si stanno sgretolando, ci sono persone che hanno paura che stanno vivendo in macchina o che vivono con le valigie già pronte nel caso devono scappare“. Lo scrive Geolier su Instagram, in risposta ad alcuni commenti di odio sui social nei confronti dei napoletani dopo il terremoto.
“Se a voi tutto questo non fa male siete pregati di guardare in silenzio senza commentare perchè i cori allo stadio e tutte queste piccolezze ci hanno sempre fatto sorridere ma adesso no – sottolinea – Abbiate l’umiltà di ammirarci anche questa volta mentre affrontiamo qualcosa di più grande di noi vincendo sempre”.
 

Vicepresidente Consiglio Napoli, da Geolier resistenza culturale

“Le parole di Geolier che invita gli italiani ad essere solidali e non ironici, non sono solo una reazione, ma un atto di resistenza culturale. In un Paese dove la discriminazione territoriale è ancora accettata, dove il dolore di Napoli viene banalizzato, meno male che un giovane artista si è assunto la responsabilità di dire ciò che troppi tacciono. Non basta solo indignarsi, bisogna anche schierarsi. Ci si scandalizza – giustamente – per altre forme di razzismo, ma quando si tratta di Napoli e del Sud tutto diventa lecito: il dolore diventa sarcasmo, la paura diventa oggetto di scherno, il dramma di un popolo diventa pretesto per l’odio. È inaccettabile”. Lo riferisce in una nota la vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino.
    “La preoccupazione dei napoletani è sacra – sottolinea – Di fronte a un fenomeno complesso come il bradisismo, chi vive qui ha diritto a risposte chiare, informazioni trasparenti e comunicazioni tempestive. Le istituzioni a tutti i livelli devono fare il massimo per informare i cittadini su cosa sta accadendo e su quali misure di sicurezza stanno adottando. Perché le contromisure vanno adottate e con urgenza. I timori non vanno alimentati né ignorati: vanno gestiti con serietà. Napoli non è una battuta, né un bersaglio. Da anni, con “Difendi la città”, lotto contro chi denigra la dignità di Napoli e dei napoletani e oggi ribadisco che tutelare questa città e chi vi abita significa anche pretendere che sia rispettata. Da tutti”