Il processo sulla maxi truffa ai danni dello Stato sulle agevolazioni fiscali dei crediti d’imposta del superbonus 110% per i lavori di efficientamento energetico e riqualificazione del villaggio antistress sito nel comune di Laviano e che vede 13 persone indagate sarà celebrato dinanzi ai giudici del tribunale di Matera. La decisione è giunta questa mattina, con la sentenza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, Valeria Campanile, che ha decretato l’incompetenza territoriale del tribunale di Salerno e ha rigettato le richieste avanzate dal Pubblico Ministero Carlo Rinaldi di disporre una serie di misure cautelari preventive nei confronti di alcuni degli indagati. Ben tredici le persone coinvolte, tra cui il sindaco del Comune di Laviano, poi dimessosi a seguito dell’indagine, Oscar Imbriaco, due società e una serie di tecnici e funzionari.
Inchiesta nata da un’indagine della Guardia di Finanza che nell’estate del 2023 portò le Fiamme Gialle a scoprire che due aziende, la Efficient Building Spa con sede a Trento e la Polis Mathera Società Cooperativa Sociale con sede a Bernalda in provincia di Matera, avrebbero simulato l’esecuzione di lavori finalizzati alla riqualificazione energetica e antisismica per ottenere i crediti d’imposta rientrati nel fondo del Superbonus 110%. Una maxi truffa ai danni dello Stato che secondo gli inquirenti, sarebbe stata posta in essere da una società cooperativa, committente dei lavori, che gestiva il patrimonio immobiliare del villaggio antistress del Comune di Laviano ed una società appaltatrice che avrebbe dovuto effettuare mediate sub-appalto, gli interventi di riqualificazione sugli immobili. Operazione che secondo la Procura di Salerno avrebbe creato un sistema fraudolento basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta in capo alla società committente e poi ceduti, mediante sconto in fattura, alla società appaltatrice per lavori mai eseguiti e che a Laviano, su 300 unità abitative di casette prefabbricate post terremoto oggi meta di vacanze e destinate ai lavori di efficientamento energetico con il superbonus 110%, l’esecuzione dei lavori avrebbe interessato solo una decina di unità, pur essendo stata asseverata l’esecuzione di lavori per quasi 37milioni di euro.
Indagini che hanno portato ben 13 persone, indagate per vario titolo con l’accusa di truffa nei confronti dello Stato, a comparire il mese scorso dinanzi al Pubblico Ministero Carlo Rinaldi e al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Valeria Campanile nell’interrogatorio che ha visto il Pm chiedere l’applicazione di misure cautelari preventive nei confronti di alcuni indagati e la difesa chiedere la valutazione dell’incompetenza territoriale processuale. Indagini giunte ora al termine e che hanno visto il Gip accogliere la richiesta avanzata da alcuni dei legali degli indagati coinvolti nell’inchiesta, di incompetenza territoriale tanto che lo stesso Gip ha disposto l’invio degli atti al Tribunale di Matera e non ha ritenuto applicare la richiesta di misure cautelari preventive. Il processo passa così ora al tribunale di Matera, in Basilicata. Non è escluso che a Matera, le indagini possano riservare nuovi scenari e colpi di scena.