“Sono rimasti indifferenti anche alla minaccia di suicidio della figlia, non ritenevano che quella ragazza fosse adeguata per lei, avrebbero preferito passare ‘un guaio’ piuttosto che tollerare la sua relazione con una coetanea omosessuale”. A parlare è il maggiore Francesca Romana Ruberto, comandante della compagnia dei carabinieri di Torre del Greco (Napoli) che ieri hanno dovuto arrestare in flagranza una coppia di genitori accusati di avere sequestrato e maltrattato la figlia 19enne legata sentimentalmente a una ventenne. Un amore contrastato a tutti i costi che, secondo quanto hanno accertato i militari dell’arma della stazione di Torre del Greco, che hanno acquisito la denuncia della giovane vittima, ha costretto la ragazza a un anno di sofferenza.
“La sua – spiega il maggiore Ruberto – è famiglia abbastanza normale, con tre figli, che con la giustizia non ha mai avuto a che fare ma, purtroppo, che non vede di buon occhio il fatto che la figlia si fosse sentimentalmente legata a una ragazza a cui contestavano anche che fosse inadeguata per lei”.
“Il rapporto tra le due ragazze risale a circa un anno fa – spiega il maggiore Ruberto – e la scorsa estate, quando ne sono venuti a conoscenza, hanno chiuso in casa la figlia e le hanno tolto il telefono per evitare che contattasse la fidanzata. Le consentivano di uscire solo in loro compagnia”.
La 19enne, dice ancora il comandante, “è provata, non voleva arrivare a denunciare i genitori per poter avere la sua libertà, ma è stata costretta e adesso sta male”.
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Non accettano figlia omosessuale e la maltrattano, genitori indifferenti a minacce suicidio

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