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Partirà il 24 marzo prossimo, davanti al giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Sergio Enea, il processo nei confronti del chirurgo bariatrico Stefano Cristiano, sotto accusa per i due presunti casi di malasanità avvenuti nel 2022 e riguardanti la 31enne Angela Iannotta e il 69enne Francesco Di Vilio. Entrambi i pazienti furono operati allo stomaco da Cristiano, e in seguito alle due operazioni Iannotta, madre di tre figli piccoli, riportò lesioni gravissime finendo in coma, mentre Di Vilio morì.
    
Ad ottenere la fissazione del processo per fine marzo sono stati il pubblico ministero di Santa Maria Capua Vetere, Valentina Santoro, e gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, che assistono Iannotta e gli eredi di Francesco Di Vilio.
    
Le due parti hanno infatti presentato al presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Casella richiesta di designazione urgente del giudice naturale, visto che il magistrato inizialmente designato a trattare il processo, Federica Villano, era stato poi assegnato all’ufficio del Gip (giudice indagini preliminari), tanto che dopo Villano era stato designato un Got, cioè un giudice onorario, che per legge non può però trattare tale tipo di procedimento.
    
La decisione del presidente del tribunale sul nuovo giudice è arrivata stamani e il Got Carla Montanari ha rimesso con ordinanza le parti davanti al giudice monocratico Sergio Enea, dando dunque una decisa accelerazione ad un processo che si preannuncia complesso, visto che dovranno essere sentite circa 60 persone tra testi e consulenti di accusa e difesa.
    
Processo preceduto da una recente sentenza di condanna per Cristiano per fatti analoghi; appena nel dicembre scorso infatti il professionista è stato condannato dal tribunale di Nola a due anni di carcere per la morte del 29enne Raffaele Arcella. Ora Cristiano dovrà affrontare un altro processo, in cui risponde di lesioni colpose, falso e omicidio colposo, e in cui è coinvolta come responsabile civile anche la clinica Villa del Sole di Caserta, la struttura dove il chirurgo operò Iannotta e Di Vilio.