Ci sono anche quattro irpini tra i soggetti raggiunti da misura cautelare nell’ambito dell’operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali e ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di 28 soggetti (di cui 12 in carcere, 12 agli arresti domiciliari e 4 misure interdittive del divieto di esercitare attività professionali), procedendo contestualmente a cautelare beni e valori per un importo superiore ad 1,4 milioni di euro.
Si tratta di Maria Fistillo di Moschiano, Luigi Salvatore Graziano e Luca Rufino di Avellino oltre che Francesco Bossone, tutti raggiunti dal provvedimento di custodia in carcere
Ai soggetti coinvolti nella complessiva operazione, vengono contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria estorsione, favoreggiamento, truffa ai danni dello Stato, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e reimpiego di denaro provento di reato, oltre ad illeciti in materia di contrasto all’immigrazione clandestina.
Le ipotesi accusatorie, suscettibili di diversa valutazione nelle successive fasi del giudizio, scaturite da una complessa attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, riguardano l’operatività di un sodalizio criminale con base operativa nel comune di Sarno, il cui capo e promotore risulterebbe individuato in Massimo Graziano (LEGGI QUI) stabilitosi da tempo nell’agro nocerino-sarnese, sebbene già appartenente, come statuito da una sentenza passata in giudicato nel 2015, all’omonimo clan camorristico, storicamente operante nella Valle del Lauro.