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Se il Procuratore Antimafia Melillo ha detto di voler riapre il caso dell’uccisione di Pasquale Campanello vuol dire che sarà fatto”.
Lo dice il Procuratore di Avellino, Domenico Airoma, presente alla settima edizione del premio in onore dell’agente di Polizia Penitenziaria ucciso  nel febbraio del 1993 in un vero e proprio agguato sotto la sua abitazione a Mercogliano, i cui colpevoli sono ancora senza volto.

Un lungo e incisivo intervento quello del numero uno della Procura di Avellino, anche relativamente ai cambiamenti della camorra nei decenni e, soprattutto, alle infiltrazioni che si registrano in tutta la provincia irpina: “Riapire il caso mi sambra anche un atto doveroso verso un coraggioso Servitore dello Stato aii suoi familiari. Da parte nostra, da parte mia, c’è tutta la disponibilità a fare quello che è possibile fare, compatibilmente con la difficoltà di operare su un caso risalente a molti anni fa”.

La memoria resta un baluardo importante, ed Airoma lo sottolinea: “Quanti, all’epoca dell’uccisione di Pasquale, pensavano che questa terra fosse immune da abitudini camorristiche? Così non è stato. Se è accaduto una volta, può ripetersi. Quindi non dobbiamo sottovalutare nessun segnale”.

E rispetto agli ultimi episodi criminosi ad Avellino e nell’hinterland: “Io non sono in condizione di dire se siano o meno segnali di una effervescenza camorristica, per intenderci. Altrimenti avrei già trasmesso gli atti alla Direzione Distrettuale Antimafia, evidentemente. Ma certamente non sono segnali da sottovalutare. Il pericolo di una reazione del clan esiste sempre, perché la storia ce lo insegna. Il territorio irpino è un territorio che è sempre stato oggetto di appetiti criminali della camorra.
Ci sono quelli tradizionali, come il Vallo di Lauro, la Valle Caudina, ma anche la città di Avellino ha rappresentato oggetto di interesse. Il timore è che, quando c’è un vuoto di influenza camorristica, si apra uno spazio, anche perché le maglie larghe della giustizia hanno rimesso in libertà alcuni affiliati in questo caso”.

Certo la camorra non è più quella degli anni ’80-’90. Non dobbiamo pensare alle organizzazioni camorristiche di un tempo, come le conoscevamo. È diversa la penetrazione. Ora la penetrazione va nei circuiti dove il profitto è maggiore, e non ne sono esclusi quelli amministrativi, economici e finanziari. Per questo deve essere alta l’attenzione da parte nostra, delle forze di polizia e della magistratura.

Ma ovviamente tutti devono fare la loro parte. Anche l’apparato amministrativo deve essere particolarmente vigile nel impedire infiltrazioni. Bisogna avere una visione sempre complessiva dei fenomeni criminali. Non dobbiamo soltanto alzare l’attenzione quando vediamo che si spara per strada. Quando si spara per strada, per certi aspetti, siamo già a un livello più avanzato. E quando esplode la febbre… non è che non ci fossero già quei focolai precedentemente”.

Commossa la vedova di Pasquale, Antonietta Oliva che sono 32 anni che chiede giustizia per il marito e non si arrenderà finche questo non accadrà: “Voglio ringraziare i ragazzi dell’Associazione antimafia Libera che ancora una volta ci hanno dato la possibilità di ricordare Pasquale, colui che per l’impegno e nel compimento del proprio dovere ha scarificato la propria vita.

Siamo determinati a continuare a chiedere giustizia, così come a tenere vivo il ricordo di Pasquala Campanello e per questo ringrazio questi ragazzi ancora una volta, perchè in tutti questi anni mi hanno dato  la forza e il coraggio di raccontare il dolore staziante che la violenza criminale ci ha lasciato addosso. Grazie perchè crediamo che raccontare la storia di Pasquale possa servire ai ragazzi di oggi a costruire un futuro migliore. Raccontare quel dolore da cui non si guarisce mai, può far in modo che tragedie simili non accadano mai più. Quando raccontiamo la storia di Pasquale parliamo anche di mafia, sappiamo he non basta a sconfiggerla, ma allo stesso modo l’oblio, il silenzio e l’indiferrenza sono tutti regali alle mafie”.

Per questo il “Premio Pasquale Campanello” per l’impegno quotidiano è stato conferito al Procuratore Airoma, alla Cooperativa sociale “Terra Fellx” e all’Organizzazione umanitaria per il soccorso in mare “Mediterranea Saving Humans”.