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C’è una versione ufficiale dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona rispetto alla notizia che si era diffusa ieri, dopo la morte dell’imprenditrice Carla D’Acunto in merito alla presunta aggressione ai danni dei sanitari da parte del figlio della stessa.

L’ospedale  chiarisce infatti che l’uomo versava in un comprensibile stato di agitazione ma non ha arrecato alcun danno alla struttura, non ha colpito nessuno e non ha distrutto il pronto soccorso; lo stesso è stato assistito, così come da prassi, dal personale medico, socio sanitario, dalle guardie giurate e dal drappello del Ruggi, anch’esso intervenuto tempestivamente. Il Direttore del Pronto Soccorso, dottore Antonio Petrocelli, così come testimonia l’assistente sociale in servizio dott.ssa Serena Delli Gatti, non si è mai allontanato dal luogo di lavoro ma ha più volte dimostrato la sua totale collaborazione e come di consueto, ha gestito in prima persona ogni fase della delicata vicenda. Inoltre è il primario stesso a dichiarare che la sua presenza sul luogo è confermata ed attestata da un verbale della squadra mobile, anch’essa intervenuta presso il nosocomio. La Direzione Strategica del Ruggi si dissocia da questa notizia che non ha riportato la veridicità dell’accaduto e ribadisce il continuo impegno, la quotidiana assistenza ai pazienti e la dedizione dei medici e di tutto il personale del Pronto Soccorso che ogni giorno sono chiamati a fronteggiare con impareggiabile impegno la gestione di un carico eccessivo di accessi e ricoveri. Nessun riferimento invece all’inchiesta che dovrà fare luce sulla morte della donna la cui salma è stata posta sotto sequestro nell’obitorio dell’ospedale in attesa di una serie di rilievi che dovranno chiarire i contorni della morte che appare ancora porta nel mistero.