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“C’è preoccupazione sull’utilizzo corretto dei fondi Pnrr: correre per ottenere i risultati aumenta i rischi. La vera preoccupazione è che, finito tutto, rimarranno solo debiti e opere poco utili alla collettività”. Lo ha detto il presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Campania, Michele Oricchio, nel corso della conferenza stampa in vista della Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario che domani si terrà a Villa Pignatelli.
“Se si allentano troppo i controlli in corso di attività – ha aggiunto Oricchio – il rischio che si colgano occasioni per appropriarsi di fondi non dovuti aumenta. Non vorrei che pur di raggiungere risultati con l’Europa vengano effettuate attività poco utili e molto costose. Ricordiamo che una parte dei fondi andrà restituita dai nostri figli”.
Il presidente Oricchio ha anche indicato la produzione della cosiddetta energia verde tra le attività che nascondono rischi: “Il settore – ha detto – vede impegnate le società che spesso ottengono incentivi pubblici non dovuti”. 

“Abbiamo la sensazione che sia stato un cammino virtuoso” continua Oricchio, rispondendo alla stampa che gli ha chiesto un parere sulla gestione del denaro pubblico da parte della Regione Campania. “Si partiva da una posizione molto difficile – ha ricordato Oricchio – qualche anno fa arrivavano giudizi per triplicazione di rimborsi per prestazioni sanitarie: le Asl non si coordinavano e si registravano esborsi a seguito di decreto ingiuntivo, a seguito di transazione e in via ordinaria. Su questo si è lavorato molto, anche grazie all’attività della Procura e quindi il percorso è sicuramente un percorso che sta portando a un miglioramento del funzionamento dei servizi che offre la Regione, del funzionamento in ambito regionale”.

Ribadisco – ha sottolineato Oricchio – il punto di partenza era abbastanza complicato e c’è ancora tanto da fare”. Oricchio ha voluto ricordare che, di recente, la Regione è finita sotto la lente di ingrandimento dei magistrati contabili in relazione che sono stati erogati ai consiglieri (e che hanno portato a giudizio sette consiglieri regionali) e le attività di controllo sulla sanità privata. 

Gli sprechi nella pubblica amministrazione “hanno la loro origine in un sistema multilivello di governo estremamente complesso, costoso, dispendioso e che offre molte possibilità di un utilizzo anomalo del denaro pubblico” ha aggiunto.
“Da quanto c’è stata la riforma del titolo V della Costituzione creato un sistema di regioni, province e altri enti che sorgono come funghi, e ognuno di questi gestisce in maniera più o meno autonoma il denaro pubblico e spesso lo gestisce in una maniera assolutamente impropria”.
Per Oricchio è impellente correggere a monte questo sistema: “Dobbiamo dare atto che – ha aggiunto il presidente – anche grazie all’operato della Regione Campania siamo arrivati alla Corte costituzionale per quello che concerne la legge sulla legittimità della legge sull’autonomia differenziata che di questo sistema sarebbe stato il punto di non ritorno”.
La Corte Costituzionale, ha ricordato Oricchio, “ha messo dei paletti ben precisi e ribadito il concetto di unitarietà dello Stato e quindi della necessità che ci siano dei principi che vangano per tutti i cittadini che speriamo trovino attuazione e riducano queste forme di gestione libera del denaro pubblico anche attraverso leggi, leggine, regolamenti e decreti che molto spesso fanno da copertura per un utilizzo del denaro che francamente lasciano perplessi”