A far male non è solo quel naso, gonfio a causa dei pugni. Non è nemmeno quel labbro, per un calcio a fine partita o quell’occhio nero, scaturito da una gomitata non certo involontaria. A far male, qui, è lo sport intero: è il calcio fatto di condivisione, di squadra, di amicizie oltre il colore della maglia. Un calcio che, è fatto anche di arrabbiature post-partita per un fallo non fischiato, di delusioni per un cartellino rosso e per il risultato non all’altezza della prestazione. Un calcio che, però, non è e non dovrebbe essere di violenza.
Quello che è accaduto ieri, nella gara del campionato Under 17 di calcio a 5 tra De Vita Soccer e Sandro Abate Five Soccer, al di là delle varie ricostruzioni, non dovrebbe mai ripetersi. Un fine gara caratterizzato da accuse reciproche rispetto ad atteggiamenti che l’uno recrimina all’altro, con episodi di violenza che dovrebbero restare fuori dai campi di gioco, a maggior ragione di un contesto giovanile. La ricostruzione dei fatti spetterà alle autorità competenti, al giudice sportivo e alla forza pubblica presente, però resta l’amarezza per una gara che non è terminata oltre il fischio finale.
LA NOTA DELLA SOCIETA’ SANDRO ABATE IN MERITO ALL’EPISODIO:
“L’ASD Sandro Abate Five Soccer, esprime indignazione e sgomento per quanto accaduto durante e dopo la gara della nostra formazione Under 17 contro la squadra De Vita Soccer, valevole per la 20° giornata del Campionato Elite di Futsal che si è giocata sul campo di Contrada Pontecorvo a Benevento, risultato finale 6-7.
La nostra formazione è stata oggetto di una vile aggressione, in modo particolare i calcettisti Carlo Mascolo e Flavio Gallo sono stati colpiti da alcuni giocatori avversari.
Alle scene di violenza hanno assistito l’arbitro e il Commissario di Campo. Minacce sono state rivolte ai nostri dirigenti e calcettisti anche, e non solo, da alcune persone che assistevano alla partita e che sostavano a ridosso del campo da gioco.
I nostri dirigenti hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri, per motivi di sicurezza i nostri ragazzi sono stati fatti uscire dal rettangolo verde 45 minuti dopo la fine della partita.
Quando la squadra ha guadagnato gli spogliatoi ha trovato borsoni, indumenti e oggetti personali sotto le docce, completamente bagnati e i locali messi a soqquadro.
La Dirigenza della Sandro Abate esprime la più affettuosa e totale vicinanza e solidarietà ai nostri atleti e dirigenti dell’Under 17 vittime di questa ignobile aggressione.
Questi episodi sono vergognosi! Questi episodi non fanno parte dello sport, questo non è futsal”.
LA REPLICA DELLA DE VITA SOCCER, affidata alle parole del presidente del sodalizio giallorosso Veronica Sanginario, che respinge al mittente ogni accusa di aggressione:
“La De Vita Soccer Benevento prende le distanze da quanto apparso dalla ricostruzione dei fatti da parte della Sandro Abate under 17.
La gara inizia regolarmente ma già dopo un quarto d’ora che i nostri ragazzi erano in vantaggio per 2-1 il dirigente della Sandro Abate Massimo De Vito aggredisce in campo con frasi volgari e minacciose il Mister Alfredo De Vita il quale chiede al commissario di campo di valutare e appuntare questa aggressione spenta dal direttore di gara.
La gara prosegue regolarmente ma anche il mister Nicola Adesso inizia a infierire contro i miei ragazzi in campo, contro l’arbitro e contro il mister De Vita. L’arbitro in evidente confusione inizia una sfilata di cartellini gialli e rossi per entrambi le formazioni.
A questo punto la partita è completamente riscaldata e i toni sono accessi, ma l’arbitro non riesce a controllare la situazione. Solo a questo punto i ragazzi di entrambi le formazioni vanno a contestare la situazione al direttore di gara in un caos che spinge non so per quale motivo il mister Nicola Adesso a chiamare i carabinieri.
I tesserati della De Vita Soccer hanno lasciato il campo in correttezza e attesi dai propri genitori. La squadra e dirigenza della Sandro Abate ha istigato da subito perché stavano subendo il gioco dei padroni di casa.
Da sempre la De Vita Soccer prende le distanze da ogni forma di violenza in campo e i nostri giovani sono di sani principi. Il mister Nicola Adesso è consueto prendere ammonizioni ed espulsioni a ogni gara che prende parte, quindi da che pulpito viene la predica. Io stessa, presidente della De Vita Soccer, sono stata aggredita con frasi volgari da parte sua, ma semplicemente non ho risposto alla provocazione.
Nei campionati giovanili non devono accadere queste cose, ma accadono spesso per colpa degli arbitri poco idonei a incattivire i ragazzi”.