Una delegazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (la Fao) e di esperti di indicazioni geografiche provenienti da Paesi di tutto il mondo, ha fatto visita oggi al consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, nella sede delle Regie Cavallerizze nella Reggia di Caserta. L’iniziativa, si legge in una nota, fa parte del programma collaterale della conferenza internazionale ‘Prospettive globali sulle indicazioni geografiche’ organizzata dalla Fao, dal Ministero dell’Agricoltura e dalla fondazione Qualivita, che si conclude oggi a Roma ed è stata incentrata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità”.
Nella sede del consorzio sono arrivati una cinquantina di esperti, provenienti dall’associazione per la cooperazione tecnica ed economica tra Cina ed Europa (Ceatec), dall’istituto francese per la ricerca e la cooperazione in agricoltura (Cirad), da Turchia, Algeria, Benin, Camerun, Madagascar e Zimbabwe, da Stati Uniti, Israele, Argentina, Brasile, Giappone, India e Indonesia, Germania, Svizzera, Albania, Olanda e Portogallo, oltre che dell’Italia. In particolare, è stato illustrato il funzionamento del sistema di tracciabilità della filiera, unico in Europa, che consente di poter risalire da una singola mozzarella alla partita di latte con cui è stata prodotta. Momento clou della giornata è stata la dimostrazione di filatura dal vivo, realizzata dal maestro casaro Mimmo La Vecchia. “Siamo orgogliosi – afferma il presidente del consorzio, Domenico Raimondo – di aver potuto accogliere tanti esperti del settore provenienti da ogni continente, a cui abbiamo potuto mostrare il nostro saper fare, quel mix straordinario di storia, imprenditoria e cultura che ha sancito il successo nel mondo della mozzarella di bufala campana Dop. Il nostro impegno per la sostenibilità e la trasparenza verso il consumatore ha avuto una attenzione internazionale che premia i nostri sforzi. Tutti sono andati via con l’emozione nel cuore e la voglia di ritornare presto a conoscere ancora meglio i luoghi della Bufala Dop”.
Nella sede del consorzio sono arrivati una cinquantina di esperti, provenienti dall’associazione per la cooperazione tecnica ed economica tra Cina ed Europa (Ceatec), dall’istituto francese per la ricerca e la cooperazione in agricoltura (Cirad), da Turchia, Algeria, Benin, Camerun, Madagascar e Zimbabwe, da Stati Uniti, Israele, Argentina, Brasile, Giappone, India e Indonesia, Germania, Svizzera, Albania, Olanda e Portogallo, oltre che dell’Italia. In particolare, è stato illustrato il funzionamento del sistema di tracciabilità della filiera, unico in Europa, che consente di poter risalire da una singola mozzarella alla partita di latte con cui è stata prodotta. Momento clou della giornata è stata la dimostrazione di filatura dal vivo, realizzata dal maestro casaro Mimmo La Vecchia. “Siamo orgogliosi – afferma il presidente del consorzio, Domenico Raimondo – di aver potuto accogliere tanti esperti del settore provenienti da ogni continente, a cui abbiamo potuto mostrare il nostro saper fare, quel mix straordinario di storia, imprenditoria e cultura che ha sancito il successo nel mondo della mozzarella di bufala campana Dop. Il nostro impegno per la sostenibilità e la trasparenza verso il consumatore ha avuto una attenzione internazionale che premia i nostri sforzi. Tutti sono andati via con l’emozione nel cuore e la voglia di ritornare presto a conoscere ancora meglio i luoghi della Bufala Dop”.