Sequestro per oltre due milioni di euro nei confronti del rappresentante legale di un’azienda operante nel commercio di prodotti tessili e del suo consulente fiscale, entrambi accusati di reati tributari. Ad eseguire il provvedimento reale emesso dal giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord, è stata la Guardia di Finanza del Gruppo di Giugliano in Campania, che ha effettuato le indagini con il coordinamento della Procura di Napoli Nord (Procuratore Maria Antonietta Troncone). Dagli accertamenti è emerso che l’azienda era una “scatola vuota”, detta anche “società cartiera”, priva dunque di beni strumentali, personale e persino sedi, ma emetteva comunque fatture per operazioni inesistenti permettendo ad altri imprenditori operanti su tutto il territorio nazionale di evadere le tasse, o simulava la movimentazione di ingenti capitali anche per la commercializzazione di prodotti estranei all’attività svolta; i finanzieri hanno accertato poi la mancata presentazione delle dichiarazioni Iva per gli anni 2020 e 2021, mentre non è stata trovata alcuna documentazione contabile. Figura determinante per la commissione di tali illeciti penale era quella del consulente fiscale, che era il vero anello di congiunzione tra la società cartiera e le altre aziende operanti in tutta Italia, che beneficiavano di sostanziosi vantaggi fiscale grazie all’utilizzo di fatture false emesse dalla prima. Il consulente, è emerso, era legato professionalmente anche alle altre società.
Azienda ‘vuota’ emette fatture false, sequestro da 2 milioni
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