Alessia Giusti e Simona De Cunzo da Sanremo
Si dice che durante la settimana del Festival di Sanremo si fermi tutto. Le serie televisive di tutti i canali sospendono la programmazione consueta e per tutta la giornata, ma anche in quelle precedenti, facendo zapping, radio comprese, non si sente altro che parlare della settimana festivaliera.
C’è anche chi giura di odiare il Festival, ma alla fine si lascia trascinare da quel turbinio di chiacchiericcio e finisce per entrare nel “frullatore” festivaliero.
A Sanremo poi, tutto si ferma, o meglio tutto si espande, quasi come a stare in una dimensione a sé. Davanti al Teatro Ariston, rigorosamente blindato, i fan di quel cantante piuttosto che di quell’altro, sono disposti ad aspettare anche tutta la notte per godersi la passerella. Persino per la stampa, in alcuni momenti, diventa complicato districarsi nella folla e riuscire a stare al passo di una giornata, anzi di una settimana appunto, che vive il girono e la notte senza soluzione di continuità.
La pioggia scende fitta dalla tarda mattinata di martedì ma la folla davanti all’Ariston non si attenua, anzi cresce a dismisura. Il direttore artistico e conduttore Carlo Conti nella conferenza stampa delle 12 ha annunciato la scaletta della serata e la folla comincia a fare le sue scommesse.
C’è una signora di 91 anni che non si perde un festival da quando era giovane e quest’anno ha portato con sé anche sua figlia. C’è chi a Sanremo ci vive tutto l’anno e in questa settimana non accetta di buon grado la ressa, ma c’è anche chi pur svolgendo il proprio lavoro si dice comunque entusiasta di vivere da vicino un evento che desta l’interesse collettivo in così grande misura.
Tra favorevoli e contrari parola alle canzoni perché in fondo, Sanremo è Sanremo.