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Valorizzare la Basilica della SS. Annunziata di Prata Principato Ultra nella provincia di Avellino. Questa la richiesta che l’onorevole Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo Noi Moderati alla Camera dei Deputati, ha inoltrato ai ministri della Cultura e del Turismo attraverso una interrogazione, per chiedere il loro intervento per tutelare un bene storico, sottoposto a vincolo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
 
Un bene che ha sede in provincia di Avellino e che vanta la presenza di catacombe, situato poco fuori dal centro abitato, una prestigiosissima testimonianza evolutiva di sito archeologico che da necropoli pagana la vede protagonista anche dell’epoca paleocristiana bizantina e dell’età longobarda.
 
“Nel corso dei secoli, nell’area della Basilica si sono sovrapposti decorazioni e stili rinvenibili ancora oggi: il cortile e la facciata della chiesa novecenteschi, il sito paleocristiano, con urne ed epigrafi rinascimentali e barocche e, infine, resti di ossa di vittime della peste del Seicento all’interno della Basilica. Inoltre, è possibile ammirare affreschi del diciottesimo secolo, recuperi dell’opera muraria originaria e gli ambienti dell’abside lasciata quasi intatta, speculare alla catacomba gemella esterna”, si legge nell’interrogazione presentata dal deputato campano. “La navata è inoltre preceduta da un prolungamento settecentesco, poi ampliato con una cappella ottagonale dove è ospitato l’altare per il venerato gruppo ligneo dell’Annunziata”.
 
Un luogo unico, censito dal Touring Club Italiano e dal Fai, particolarmente attenzionato dagli studiosi, italiani e stranieri, tra cui Benedetto Croce ed Emile Bertaux, molto caro agli abitanti della Valle del Sabato per essere ritenuto sede di una delle prime basiliche cristiane dell’Irpinia e della Campania intera. “Nel gennaio 2022 un dissesto interno ha messo in pericolo l’abside con colonnine tortili dei primi secoli del Medioevo e decorata da un palinsesto di affreschi. Un primo intervento è stato curato dal vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello, ma le analisi effettuate dall’Università di Napoli Federico II hanno evidenziato l’eventualità di nuovi distacchi dal costone tufaceo che insiste su tutta l’area del complesso costituito dalla Basilica e dalle catacombe paleocristiane”, si legge ancora nell’interrogazione presentata dal deputato Bicchielli. “Dal 2022, la basilica è chiusa al pubblico in attesa di interventi necessari e definitivi, atti a scongiurare ulteriori danni a un patrimonio unico nel suo genere, che è, nei fatti, un sito archeologico completamente abbandonato”.
 
Stando a quanto si apprende, infatti, nessuno dei quattro enti responsabili della struttura ha mai emesso ufficialmente un’ordinanza di chiusura: né la diocesi di Avellino e quella di Benevento, né la provincia né il Comune stesso. Mentre lo scorso 1 febbraio si è tenuta una manifestazione di protesta per chiedere che la basilica dell’Annunziata venga restituita alla sua comunità. Manifestazione alla quale hanno partecipato autorità civili e religiose, oltre a tantissimi cittadini, per chiedere la riapertura della struttura religiosa nell’anno del Giubileo della Chiesa cattolica.
 
Da qui la richiesta ai ministri del Turismo e della Cultura di conoscere quali iniziative “intendono intraprendere affinché sia diffusa la consapevolezza sull’eccezionale valore culturale della Basilica dell’Annunziata e consentito l’accesso in sicurezza alla cittadinanza e ai turisti, ponendo il giusto rimedio a un’emergenza relativa a un bene di grande rilevanza storica e architettonica che altrimenti rischia di scomparire”.