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A mente fredda si riflette meglio e forse si comprendono tante cose che, a caldo invece, non sono ben chiare.

Le parole del presidente Vigorito a cavallo della gara tra Benevento e Monopoli lasciano un’eco nella testa che difficlmente può andare via, specie se poi vengono sconfessate meno di dodici ore dopo da chi le aveva pronunciate.

“Non ci aspettavamo a inizio stagione di essere primi, avevamo chiesto di fare un buon campionato e di valorizzare i giovani, e credo che stiamo centrando tutto”. E il giorno dopo, a mercato chiuso, inizia l’analisi su Auteri che porta all’esonero con l‘arrivo di Pazienza.

E allora è lì che sorge il dubbio: il Benevento è stato primo per larga parte del campionato, si trova a meno due dalla vetta, anche se il momento è critico dal punto di vista dei risultati e tanti giocatori non sono in forma, sono stati lanciati tantissimi giovani. Insomma tutto rispettato, segno che evidentemente l’ex allenatore stava portando avanti proficuamente i programmi societari. Anche perchè la stagione del Benevento quarto a meno due dalla vetta sembra possa considerarsi un buon campionato fino a ora.

E qual è il premio per l’aver sposato e rispettato la causa aziendale? L’esonero. Pare quanto meno strano, almeno in termini di comunicazione, cosa strana per un presidente come Vigorito, abile oratore. Ma tant’è. E non si vuole entrare nelle motivazioni: forse è anche giusto aver cambiato per rivitalizzare una squadra piatta con tanti giocatori scontenti. 

Ma il ‘modus operandi’ lascia quanto meno interdetti. In tanti ne avevano chiesto l’allontanamento, inutile nasconderlo. In tanti avevano annusato qualche crepa con alcuni elementi dello spogliatoio. In tanti erano consapevoli che, alla fine, in un contesto del genere chi paga è sempre il tecnico.

Ma perchè farlo nel giorno di chiusura del mercato? Perchè sollevarlo senza avergli dato l’opportunità di percorrere ogni strada possibile con accorgimenti per i quali c’è stato un mese intero? Una rosa fatta di tanti doppioni, di qualità per carità, e senza ricambi in alcuni ruoli chiave, la condizione fisica di alcuni nota da tempo, leggasi Nardi e Meccariello su tutti, giocatori adattati. Insomma una serie di cose che potevano minare le certezze di tutti. Eppure il campionato della Strega può essere considerato in ogni modo, ma di sicuro non brutto.

Eppure il Benevento è stato primo per 19 giornate, qualche merito Auteri per essere andato oltre il buon campionato, deve averlo avuto. 

Pagare con l’esonero, probabilmente, dà un senso diverso a ciò che è stato detto nell’intervallo del big match: allo ‘stiamo rispettando i programmi’ andava aggiunto un ‘ma non basta perchè vogliamo vincere‘, considerazione, questa, mai emersa ma che è servita, con tutta probabilità, a dare il benservito a chi ha sposato la linea societaria accettandola e confermando in ogni uscita di ‘essere soddisfatto della rosa a disposizione’.