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“Questa è un’organizzazione criminale che confezionava e inviava migliaia di false domande per far arrivare in Italia dei lavoratori che pagavano ingenti somme di denaro“. Lo ha detto il generale Antonio Bandiera, comandante del nucleo di tutela del lavoro dei carabinieri, a margine della conferenza stampa tenutasi in Procura a Salerno per illustrare i dettagli legati all’inchiesta sui fenomeni di immigrazione clandestina che ha portato ai domiciliari 31 persone. “Erano domande fittizie perché mancavano dei requisiti fondamentali o erano prive di quelle che erano le congruità del lavoro intese sia come capacità reddituali dell’azienda, come disponibilità di alloggi per i lavoratori, come disponibilità dei terreni sui quali poter lavorare”. Le indagini hanno consentito di ricostruire i vari ruoli svolti dai componenti dell’associazione che “con dichiarazioni o istanze false” si adoperavano per la presentazione delle istanze. “Parliamo di un giro di affari che ruota attorno a più di 2000 istanze false e per ogni pratica il lavoratore straniero pagava dai 6000 ai 7000 euro”. Somme che, poi, sarebbero state suddivise all’interno dell’organizzazione criminale tra i vari componenti.

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