C’è un bagno di folla al Vomero, per la riapertura del Parco Mascagna dopo 17 mesi. Ma anche la contestazione degli attivisti. “Andate via” gridano contro sindaco e assessori, intervenuti al taglio del nastro. Ce l’hanno con “le passerelle”. Al vernissage non ci sono solo Manfredi e gli assessori Santagada, Cosenza e De Iesu. In giro si notano molti consiglieri comunali e municipali, deputati come il pentastellato Sergio Costa e il verde Francesco Borrelli. Con cartelli e cori, rumoreggiano il Comitato per la tutela del Parco Mascagna, nato a causa della lunga chiusura, la rete No Box e la consigliera regionale Maria Muscarà. Santagada si avvicina, gli manda ironici baci, ma fa il segno della vittoria. “Non capisco perché contestino” dice l’assessore al Verde. “Sono pronto ad ascoltarli, siamo in democrazia” aggiunge poi. Ma Lisa Sallusto del comitato lamenta proprio una “oggettiva difficoltà a parlare con le istituzioni”.
Intorno al parco le proteste non sono mai mancate. Chiuso nel settembre 2023 per il restyling, ma anche per problemi di sicurezza, ha visto avvicendarsi due ditte e due direttori dei lavori. Ad agitare gli animi il prolungato stop e il taglio di 23 alberi. Nel frattempo, è stato bersagliato da continui raid vandalici. Santagada assicura l’immediata attivazione della videosorveglianza. Per la prima settimana, promette anche una vigilanza. Manfredi però chiede “la collaborazione dei cittadini”, per “evitare che il vandalismo, che si sta diffondendo in città, distrugga tutto”.
I No Box invece domandano ancora “chi ha abbattuto gli alberi senza fare adeguate valutazioni strumentali?”. Ma invocano risposte pure “sull’alternarsi di ditte”, e sulla piantumazione di nuovi “alberelli”, in luogo degli abbattuti, “senza preoccuparsi di doverli irrigare d’estate”. L’annaffiatura è uno dei pomi della discordia. Gli attivisti vogliono sapere se sia prevista quella automatica. Hanno timori per la manutenzione, siccome “non ci sono giardinieri“. Muscarà accusa: “C’è poca attenzione al verde e si giustificano con i pochi soldi disponibili, ma ci sarebbero 42 milioni di euro della tassa di soggiorno”. Il sindaco piuttosto si compiace dell’opera: “Il risultato mi sembra splendido”. Il costo complessivo è di circa 500.000 euro. Il Comune di Napoli annuncia anche la presenza di un defibrillatore. Sembra opportuno, visto il batticuore per la riapertura.