C’è un filo sottile tra la difesa del territorio, il rispetto dello stesso e la capacità comunicativa che rasenta l’incidente diplomatico per non dire razzismo.
Il caso Roccaraso apre a tante considerazioni, indubbiamente le uscite infelici del sindaco Di Donato non posso passare sotto silenzio: la richiesta dell’esercito lungo la Statale per controllare gli sciatori che vengono da Napoli in particolare e dalla Campania.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo, verificare chi può entrare e chi no in una terra che, indubbiamente, ha delle difficoltà date le dimensioni del centro che viene letteralmente invaso nel periodo invernale con piste prese d’assalto.
Indubbiamente i 220 autobus giunti dalla Campania possono aver generato disagio, indubbiamente il ‘mordi e fuggi’ ha lasciato uno strascico, ma incivili ce ne sono in ogni parte dell’Italia e non pensiamo che il sindaco Di Donato chieda il passaporto a tutti per capire la provenienza e stabilirne, a naso, il grado di civiltà. Altrimenti dovrebbe chiudere Roccaraso alla nazione intera.
Ciò che fa specie e denota una certa leggerezza è che il primo cittadino del piccolo centro sciistico abruzzese dimentica che 220 pullman si traducono in oltre 10mila persone che utilizzeranno le strutture, evidentemente affolleranno ristoranti, acquisteranno souvenir o materiale per sciare. Insomma creeranno indotto, un giro di economia che può solo fare bene. E’ riduttivo pensare che il problema sia solo la quantità di bagni chimici da installare e contenere i napoletani, che, detta così, per inciso, suona veramente male.
Inoltre, il sindaco Di Donato, probabilmente, dimentica anche che l’Abruzzo, e nello specifico Castel di Sangro, a uno schioppo dalle aree sciistiche in questione, è la terra scelta dal Napoli per il ritiro: altra decisione che ha prodotto grande indotto per la quantità di tifosi azzurri che affollano la zona.
Ecco, in quel momento probabilmente il napoletano o il campano, fa comodo perchè porta soldi e visibilità, cose che fanno bene.
Stavolta no, chiedere l’esercito per i napoletani, invece profuma di una storia che è poco contemporanea, quando basta semplicemente rendersi conto di avere tra le mani una meta tra le più ambite in Italia in inverno, ed essere pronti a saper gestire tutto.